Posts written by The Lawyer

view post Posted: 31/1/2012, 18:29 Psycho Rob - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire

X-INTERVIEW
PSYCHO ROB
Intervista a Rob Williams



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È da quasi un anno che Rob Williams ha sostituito Daniel Way e Marjorie Liu come scrittore di Daken: Dark Wolverine della Marvel, e in questo periodo il figlio di Wolverine con la cresta da moicano è partito per Los Angeles, si è scontrato con Taskmaster, incontrato con Moon Knight e ha inciampato nelle Runaways.
Ha anche un interesse amoroso nella forma di un’agente dell’FBI di nome Donna Kiel. Il loro rapporto ha già visto moltissime svolte interessanti, tipo quando, in un caso di identità scambiata, Kiel ha sparato in testa a Daken. Non è qualcosa che si veda in un fumetto romantico di Katherine Heigl.

Questa dinamica è al centro di Daken: Dark Wolverine 20 di questa settimana, un numero che Williams chiama "In cerca di un bacio di mezzanotte per psicopatici".

La serie si sta anche avvicinando alla fine, con il numero 23 di Marzo, e abbiamo parlato con l’autore della conclusione della serie, del suo attaccamento al personaggio e di cosa potrebbe esserci per lui in futuro.

D: Rob, non parliamo da quando c’è stata la notizia che Daken: Dark Wolverine sarebbe finito a Marzo. La gente è curiosa per queste cose – con quanto anticipo hai saputo che l’albo stava per terminare? Hai avito abbastanza tempo e spazio di manovra per portarlo a una conclusione?
Rob Williams:
Mi è stato detto all’inizio di Ottobre, se ricordo bene. È stato molto deludente perché sentivo, e sento ancora, un vero legame con l’albo e il suo personaggio. Il gruppo editoriale era entusiasta dell’albo e della direzione che avevamo preso.
Il lato positive è che mi hanno dato molto preavviso e diversi numeri per riannodare i fili. Mi è stato detto che avrei avuto un ultimo arco — si può fare molto in quattro numeri. Quindi non è stato esattamente un brutale “Chiudiamo domani". Ma è comunque troncato. Avevo in mente un arco più lungo per Daken. Però stiamo finendo in maniera organica, credo.

D: Prima di arrivare alla fine, c’è il numero 20 della prossima settimana, una storia di cui hai detto di essere particolarmente fiero. Cosa rende unica questa storia? E cosa le porta Alessandro Vitti visivamente?
Williams:
È una storia d’amore in un solo numero molto oscura. Non il classico fumetto di supereroi, di sicuro. È il ciulmine della storia di Daken e Donna Kiel e pone la molto valida domanda: “Come possono due psicopatici, due persone incapaci di provare emozioni, simpatizzare l’uno per l’altra, innamorarsi?" È possibile? È una storia molto difficile da scrivere, ed ero nervoso avvicinando mici, ma sono molto, molto felice del risultato. È una lunga notte delle anime a Los Angeles. Una specie di In Cerca di un Bacio di Mezzanotte per psicopatici — è questo che avevo in mente. È anche il numero in cui, credo, si risponde finalmente alla domanda: "Daken può essere redento?" Questa è la sua ultima occasione. Antieroe o criminale, cosa sarà? Cosa vuole essere? Logan non lo porterà mai alla luce, ma forse Donna può.
In quando ad Alessandro, amo quello che ha fatto con questo numero. Aveva bisogno di un aspetto che lo distinguesse, penso, e lui l’ha fatto con molto stile ma senza mai evitare l’oscurità e lo sporco. Questo numero va in alcuni luoghi molto freddi, credo. Lui l’ha catturato. E poi disegna un fucile da cecchino davvero enorme.


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D: Come abbiamo detto, il numero 20 si incentra su Donna Kiel,che è stata una parte importante della serie fin dal tuo arrivo lo scorso anno. Ovviamente è stato un percorso interessane per i due personaggi finora – a questo punto, come caratterizzi la loro relazione? E cosa ti ha permesso di esplorare di Daken la sua introduzione?
Williams:
Una delle prime cose che ho chiesto agli editor quando ho proposto la serie è stata ''Daken è stato innamorato?" Può essere innamorato? È spingerlo in una direzione diversa. Daniel Way e Marjorie Liu lo hanno ritratto come un freddo, calcolatore, predatore sessuale e hanno fatto un grande lavoro nel farlo. Ma quando scrivi un personaggio cerchi sempre di entrargli nella pelle, spingere i suoi pulsanti, dargli una vera sfida e metterne l’anima in prima linea.
Sbilanciare il mondo di Daken facendolo innamorare mi sembrava un grande modo di stabilizzarlo davvero. Molti di noi hanno dei momenti in cui incontrano una persona e, bang, il mondo sembra scaricarti delle informazioni nel cervello che ti dicono che è la persona per te. È quello che accade quando Daken incontra Donna. Incontra qualcuno che è intellettualmente suo pari, e scopre che emotivamente hanno delle somiglianze. Ma che questo possa funzionare nel mondo reale è un’altra storia. Daken è un assassino privo di rimorso, Donna una profiler dell’FBI. Lei non ha ucciso... ancora.

D: Ultimamente, c’è stato un certo grado di correlazione tra Daken e un altro albo Marvel ambientato a Los Angeles, Moon Knight, specificamente con il Conte Nefaria nel suo ruolo di "Kingpin di LA". Dalla tua parte quanto è stata stretta la collaborazione tra i due albi?
Williams:
È stato fatto tutto attraverso gli editor. Quando ho portato Daken a L.A. mi è stato detto che Moon Knight sarebbe stato lì sotto Bendis. Ho parlato con gli editor di usare Moon Knight — dato che mi sembrava naturale che si sarebbero incontrati. Tutto è stato fatto tramite l’ufficio di Tom Brevoort. Stessa cosa per il Conte Nefaria nel numero 20. Abbiamo dovuto assicurarci che niente di quello che facevamo avrebbe influenzato la gestione di Moon Knight, cosa che ha richiesto un po’ di lavoro. Ma gli editor sono molto bravi a uidarti in queste cose. Il bello di un universo condiviso!


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D: Per quando Daken si concluderà, avrai scritto il personaggio per quindici numeri, un periodo di una certa lunghezza di questi tempi. Che genere di affetto hai sviluppato per lui nell’ultimo anno? Come metti in relazione Daken con altri protagonisti di cui hai scritto?
Williams:
Un a quantità di affetto sorprendente, considerato il fatto che è uno psicopatico. Francamente, penso che molte persone liquidino il personaggio come il figlio di Wolverine col taglio alla moicana. Questo mi ha dato molta libertà per tentare di dargli delle sottili sfumature, dato che le aspettative forse non erano tanto alte come su altri albi.
E l’intellettualismo e l’acidità di Daken sono divertenti da scrivere e in qualche modo si adattavano al mio stile, penso. Sono stato davvero sorpreso da quanto io l’abbia preso. È un assassino brutale ed estremamente acido, non prova niente, è bisessuale, userebbe chiunque per raggiungere i suoi scope. Daken è molte cose che io non sono, ma sento un legame raro nello scriverlo. Il che è strano. È una delle cose intriganti dello scrivere un personaggio. Non puoi sempre prevedere quelli che inquadrerai davvero. Anche se sto lasciando l’albo, avrò sempre una debolezza per Daken.

D: Con sia Daken sia Ghost Rider che chiudono a Marzo, cosa c’è per te all’orizzonte, alla Marvel o altrove?
Williams:
Niente di cui possa parlare ora. Le sole cose che posso dire per certo che mi aspettino sono una nuova serie di Low Life, la mia storia gialla del futuro di 2000AD, sto lavorando a una seconda serie del mio western soprannaturale The Grievous Journey of Ichabod Azrael (and the Dead Left in His Wake), sempre per 2000AD, e ho un piccolo western di otto pagine intitolato Evangelyne che uscirà nella prossima antologia Outlaw Territory 3 della Image. Sono molto emozionato per questo. Ci sono altre cose in corso, ma non posso ancora dire niente.
In più, ovviamente, il crossover "Venom: Circle of Four" a Febbraio. Ho scritto Venom 13.1 e 13.2 lì. L’ultimo numero di Ghost Rider è un mostro di trenta pagine, un attacco diretto all’inferno (e tutto l’heavy metal che ciò implica). E l’ultimo arco di Daken, i numeri 21-23, è un modo omicida per concludere, credo. Daken torna a New York dopo la sua esperienza a L.A. I supereroi farebbero bene a stare attenti.


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Fonte: Newsarama.Com
Traduzione: CMT
view post Posted: 31/1/2012, 18:13 Jason's School - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire

X-INTERVIEW
JASON'S SCHOOL
Intervista a Jason Aaron



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È una grande periodo per Jason Aaron.
Ci sono ben cinque fumetti scritti da lui — le testate Marvel Wolverine and the X-Men, Wolverine, PunisherMax e Incredible Hulk, più il numero 55 della sua lunga serie Vertigo, Scalped.

Abbiamo parlato con Aaron di tutto questo e dei grandi cambiamenti nella sua carriera – il suo periodo su Wolverine terminerà nel prossimo futuro, e PunisherMax e Scalped si avvicinano entrambi alla loro conclusione programmata; in più è uno dei cinque scrittori del prossimo evento del 2012 Vendicatori vs. X-Men.

Wolverine and The X-Men, che ha concluso la sua prima storia in tre parti lo scorso mese, ha avuto uno dei debutti meglio accolti del 2011.
La Scuola Jean Grey per l’Istruzione Superiore di Wolverine — potete perfino seguirla su Twitter — è stata alla fine fondata (nonostante i migliori sforzi del nuovo Club Infernale), Quentin Quire sta facendo sentire la sua presenza, l’Uomo Ghiaccio sta scatenando i suoi poteri (e baciando Kitty Pryde) e il disegnatore Nick Bradshaw arriva questa settimana per realizzare il numero 4.

Stanno accadendo grandi cose dalla parte di Logan della divisione post-Schism, e Aaron parla di questo e altro qui sotto.

D: Jason, la reazione a Wolverine and the X-Men finora è stata più o meno universalmente positive. Hai monitorato le reazioni dei fan?
Jason Aaron:
Mi ha davvero emozionato la reazione che ho ottenuto. È un distacco, penso che sia un albo riverente verso la storia degli X-Men, ma allo stesso tempo che cerca di fare qualcosa di un po’ diverso. È un tono molto diverso da quanto ho visto da diverso tempo negli X-Men.
Volevo fare qualcosa che fosse divertente alla resa dei conti. Penso di aver creato una buona miscela con gli albi degli X-Men al momento. Penso che il mio albo sia molto diverso dall’Uncanny X-Men di Kieron [Gillen], che è molto diverso dall’Uncanny X-Force di Rick [Remender], e dagli altri albi che ci sono ora. Penso che abbiamo ottenuto una buona miscela, in cui si può prendere diversi albi X e avere diversi tipi di storie ambientante nell’X-universe.

D: Parlando di tono, l’albo è apparso più leggero di quanto mi sarei aspettato, non solo a confronto con altri albi degli X-Men ma anche con il tuo lavoro precedente. La vedi allo stesso modo?
Aaron:
Penso sia più vicino ad Astonishing Spider-Man and Wolverine; di sicuro molto diverso da PunisherMax o da alcune delle cose di Wolverine che ho fatto. L’arco più recente di Wolverine che ho concluso era dello stesso tipo: grandi folli idee, un po’ matto e si spera molto divertente.
Wolverine and the X-Men non sarà un albo stupido. Non è una presa in giro. Ci saranno sempre momenti emotive e archi dedicati ai personaggi, ma si spera che alla fine della fiera dia qualcosa di più divertente di molti altri albi degli X-Men che abbiamo visto nel corso degli anni, che a volte si prendono molto sul serio.

D: E riprendendo da quello che hai detto prima sul fatto che l’albo è riverente nei confronti della storia, i primi tre numeri erano davvero pieni di accenni riguardo quasi ogni era degli X-Men, dalla Covata agli Shi'ar a Krakoa e perfino a Doop come segretario della scuola. È stato deliberato, o la storia si è in qualche modo sviluppata così?
Aaron:
È più o meno come ho messo assieme l’albo. Ho potuto scegliere tutte queste diverse ere degli X-Men che mi piacevano. Non è il primo arco, è davvero la missione dell’albo andando avanti. È una specie di miscela di tutte queste diverse ere. Qui abbiamo un po’ degli X-Men originali, quindi ecco i collegamenti alle storie originali di Lee e Kirby. E poi abbiamo uno dei mutanti più nuovi, Idie, da Generation Hope — e davvero tutto quello che c’è nel mezzo.
È questo che voglio continuare a fare andando Avanti. Ho iniziato a leggere gli X-Men verso il “Massacro Mutante”, i giorni di Chris Claremont e John Romita Jr. Ho continuato più o meno da allora. Solo in seguito sono tornato indietro e ho letto le cose di Claremont e [John] Byrnef, e Claremont e [Dave] Cockrum, Paul Smith e tutto il resto. Nono ho necessariamente una formazione ideale di X-Men. A volte se ce l’hai, quando prendi in mano quell’albo vuoi provare a ricrearla. Se stessi scrivendo New Teen Titans per la DC, probabilmente assomiglierebbe alla formazione di George Perez e Marv Wolfman. Per gli X-Men, non ne ho una, e non volevo farlo. Mi piace l’idea di poter mescolare personaggi di tutte queste ere diverse.
Arriveranno altri personaggi nel numero 4 — se avete letto i numeri più recent di Uncanny X-Force, probabilmente riuscite a immaginare chi siano.

D: Ovviamente i primi tre numeri erano per definire la scuola. Andando avanti, vedremo di più delle classiche dinamiche da gruppo di supereroi per gli X-Men, o il tutto sarà sempre incentrato sulla scuola?
Aaron:
Sarà un misto, più o meno come il cast. Il cast è fatto quasi in parti uguali di X-Men e studenti. Penso ci siano circa sei membri dello staff principali, e circa lo stesso numero di studenti, su cui ci concentreremo. Sarà un po’ di entrambi. Non sarà come il gruppo classico di Claremont e Byrne, dove l’ambientazione era la scuola ma non aveva davvero molto a che fare con la vita scolastica — si trattava degli X-Men che andavano fuori e vivevano delle avventure. Vedremo anche questo, ma anche molte cose incentrate sulle tribolazioni di Wolverine e dei suoi che tentano di gestire la scuola, e su cosa stanno passando i ragazzi. E a volte le due cose convergeranno.
Il prossimo arco, che inizia nel numero 5, avrà tre storie in una sola volta: una avviene fuori della scuola, una nella scuola, e la terza nel corpo di uno degli X-Men.

D: Ci sono state molte cose interessanti sui personaggi nei primi tre numeri, specie per l’Uomo Ghiaccio. Sembra che altri personaggi gli abbiano detto per anni che non sfruttava il suo pieno potenziale, a livello di poteri — ricordo che da ragazzo ho letto Uncanny X-Men 314, nel 1994, in cui Emma Frost assumeva il controllo del corpo di Bobby — e tu te ne sei davvero occupato a testa bassa nel numero 2. Continueremo a vederlo procedere in quella direzione?
Aaron:
Sì, decisamente. Non è stata una tantum. Sono un grande fan dell’Uomo Ghiaccio, e mi sentivo nello stesso modo. Abbiamo visto vari momenti nella sua vita in cui sembrava accennare al suo grande potenziale, e al fatto che il suo potere sia illimitato, e sia un mutante di livello omega, ma non sempre c’è stato un seguito. Volevo definirlo chiaramente come uno degli X-Men di punta nel corso di questo, e sarà un obiettivo anche procedendo. Non lo si può fare in una sola scena. Mi sono divertito molto con quella scena, ma è solo l’inizio. Continuerò a provare a sviluppare l’Uomo Ghiaccio – non solo in termini di potere, ma ovviamente abbiamo accennato in quella scena al fatto che potrà esserci un certo interesse romantico tra lui e Kitty, quindi è qualcosa che continuerà ad essere esplorato. Ci sono molti grandi piani per l’Uomo Ghiaccio quest’anno.

D: Un altro personaggio che ha avuto molto spazio nel primo arco è stato Quentin Quire, che essenzialmente è stato quasi il secondo personaggio principale nell’albo dopo Wolverine. Hai scritto il personaggio sin da Schism — cosa ha motivato il ruolo espanso di Kid Omega?
Aaron:
È di sicuro uno dei personaggi che mi piace di più scrivere. L’arco che inizia nel numero 5 contiene molto Quentin Quire. Wolverine e Quentin Quire assieme in effetti. Quei due assieme sono molto divertenti da scrivere.
Di certo nei piani che ho per gli studenti alla scuola, Quentin Quire sarà in primo piano. Nel numero 4 abbiamo qualche accenno al futuro, e a quello che ha in serbo per alcuni dei nostri nuovi studenti — la direzione che viene mostrata per molti di loro potrebbe essere sorprendente in qualche modo. Questo non significa necessariamente che è così che andrà a finire, ma più o meno mostra dove potrebbero essere diretti. Sono emozionato all’idea di esplorare il futuro con tutti questi studenti, soprattutto Quentin, che è stato uno dei miei personaggi preferiti fin dall’era di Morrison. Ho odiato che sia stato abbandonato su uno scaffale e usato pochissimo da allora, facendo molto poco. Volevo riportarlo al punto in cui era nell’arco “Rivolta da Xavier”, ma non rimarrà quell’esatto ruolo monocorde. C’è una direzione, e di certo continuerà a crescere e svilupparsi andando avanti.


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D: ... e con il numero 4 di questa settimana, arriva Nick Bradshaw ai disegni, dopo aver disegnato le immagini promozionali di "Regenesis".
Aaron:
Già, Nick Bradshaw disegna il numero 4, che è una storia singola, e poi l’arco successive, i numeri da 5 a 7.

D: Chris Bachalo è ovviamente difficile da seguire, ma dovrebbe essere interessante vedere cosa farà Bradshaw nei suoi numeri.
Aaron:
Fin dall’inizio [l’editor senior della Marvel] Nick Lowe ha stabilito che Chris e Nick sarebbero stati i nostril due uomini, e che si sarebbero scambiati a turno, quindi il piano è sempre stato questo. Chris è favoloso, è difficile succedergli, ma penso che il pubblico sarà davvero sorpreso dal lavoro di Nick. Se non sapete chi sia, penso che vi farà saltare in aria. Anche se avete seguito i suoi lavori recenti, penso che stia davvero migliorando alla grande. I disegni di questo albo sembrano migliorare numero dopo numero, e questo con me che gli lancio ogni genere di cosa folle, e lui riesce a farla.


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D: Jason, Wolverine # 300 è uscito, ed è stato detto che sei al tuo ultimo arco per l’albo, ma a questo punto sappiamo quanti numeri ti restano?
Aaron:
Di sicuro non è ancora stato annunciato, ma questo è il mio ultimo arco, e poi avrò un ultimo numero per chiudere tutto.

D: Ormai sono anni che scrivi Wolverine, e ora che la tua gestione del suo albo solitario sta per concludersi, ci sono delle storie che hai scritto o contributi al personaggio di cui sei particolarmente fiero?
Aaron:
Sono felice di tutto quello che ho potuto fare. Si è allungato nel corso di dieci o undici anni, con alcuni speciali, miniserie e tre diverse serie regolari.
Se dovessi dare una preferenza in termini di una storia specifica, forse quella che ho fatto con Howard Chaykin, che era autoconclusiva, Wolverine 56. È stata molto divertente, ed è stata davvero la mia prima grande storia di Wolverine story. Axel Alonso me la diede per dimostrare cosa potessi fare con Wolverine. Quella storia mi ha portato a tutte le cose che ho fatto con Wolverine. Poi il lavoro con Ron Garney — da "Get Mystique" al lavoro su Arma X; è stato tutto un vero spasso.

D: Sabretooth appare in Wolverine 300, e fa anche un’apparizione a sorpresa alla fine di Wolverine and the X-Men 3 — queste due apparizioni sono collegate in qualche modo?
Aaron:
Sono separate. È stata davvero una specie di coincidenza il fatto che siano uscite nella stessa settimana. Io le ho scritte separatamente, forse a distanza di qualche mese. Di certo Sabretooth farà parte di quello che accadrà in Wolverine and the X-Men andando Avanti, ed ha una grande parte di questo arco conclusivo di Wolverine. È un arco che gli da in qualche modo un nuovo status quo, una nuova missione, e lascio a Jeph Loeb dirvi come sia tornato dalla morte.


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D: Passando ad altri tuoi lavori, Incredible Hulk raggiunge il numero 4 questo mese. Ha debuttato assieme a Wolverine and the X-Men, ma sono albi molto diversi — abbiamo parlato del tono divertente di Wolverine and the X-Men, ma Incredible Hulk è stato molto più serio, e ha zoomato quasi solo su Hulk e Banner, mentre Wolverine and the X-Men ha un cast enorme. Come scrittore, è difficile lavorare su due albi molto diversi nello stesso tempo?
Aaron:
Mi è sempre piaciuto farlo. Mi sono divertito a miscelarli da progetto a progetto, e a volte nello stesso albo da arco ad arco. Mantiene le cose molto più interessanti. Al momento ho cinque albi in uscita — se tutti avessero gli stessi ritmi sarebbe molto monotono. Ma saltando da Hulk a Scalped a Wolverine and the X-Men, puoi esercitare molti muscoli diversi.
In Hulk, il tono è — non so esattamente quale sia. Penso che a volte si avvicini al mio lavoro su Ghost Rider, e poi è un po’ folle ed esagerato, alter volte piuttosto serio e oscuro. Penso che continuerà a passare in quei territori andando avanti.

D: L’arco iniziale si intitola "Hulk vs. Banner", e sembra che nel numero 4 vedremo davvero uno scontro tra Hulk e Banner, è corretto? [Nota di Newsarama: questa intervista si è tenuta prima dell’uscita di Hulk 4.]
Aaron:
Nel corso dell’intero arco li vedremo fare a testate. La Mad Squad, questo gruppo di scienziati pazzi/cacciatore che è apparso nel primo arco, è coinvolta. Vedremo anche dei flashback di come Hulk e Banner siano stati separate per cominciare, e poi scopriremo chi sia il responsabile.

D: C’è in uscita anche Avengers vs. X-Men, e tu sei uno dei cinque scrittori della serie. Cosa puoi dirci del processo di scrittura assieme a quattro altre persone?
Aaron:
La storia è stata sviluppata nell’arco di — buon Dio, neanche ricordo più per quanto tempo. Ne abbiamo parlato per molti mesi, e in parecchi ritiri. A un certo punto c’è stato un ritiro in cui c’eravamo solo noi cinque con i nostri editor, solo per parlare di Avengers vs. X-Men.
La storia è stata sviluppata e definite da tutti noi nel corso di diversi mesi, e ci siamo semplicemente scambiati i numeri. Brian fa il numero 1, io il 2, e continuiamo a scambiarci da lì.

D: Ed è stato annunciate di recente l’albo AvX: VS, in cui tu e Adam Kubert vi riunite per uno scontro Iron Man/Magneto.
Aaron:
È stato molto divertente. Quando ho scritto Avengers vs. X-Men 2, l’albo avrebbe potuto essere di sessanta pagine e ancora non sarei riuscito a metterci dentro tutti gli scontri. Quando fai un albo chiamato Avengers vs. X-Men, vuoi dare ai lettori, in un certo senso, esattamente quello che si aspettano. Vuoi vedere quelle icone scontrarsi. VS pensavo fosse un’idea folle, ma in qualche modo geniale. Dare più spazio a quegli scontri, fare un intero albo che non è altro che battaglie. È sempre uno spasso lavorare con Adam. Spero che questo sia lo scontro tra Iron Man e Magneto che definirà lo standard per tutti gli scontri Iron Man/Magneto.

D: Quindi con entrambi i tuoi albi per un pubblico maturo — PunisherMAX e Scalped — che terminano, stai lavorando su nuovi progetti, per grattare in qualche modo quel prurito? Specie dal lato degli albi di proprietà degli autori, con Scalped verso la conclusione?
Aaron:
Di sicuro. Già, sono occupato, ma ora sono più occupato di quanto lo sarò tra un paio di mesi, probabilmente. Con il Punitore ho finito, ho quasi finito con Wolverine, quasi finite con Scalped. A quel punto rimarrò con Wolverine and the X-Men, Hulk e Avengers vs. X-Men, e non è che debba scriverne tutti e dodici i numeri. Il mio carico di lavoro cambierà drammaticamente, e a parte questo, finché sono nel mondo del fumetto voglio fare albi di proprietà degli autori. Di sicuro sentirete del mio nuovo progetto quando si avvicinerà la chiusura di Scalped. Sarà qualcosa sullo stesso genere.
Ma andando Avanti, sono emozionato dall’idea di fare albi completamente nuovi e diversi. Proprio come abbiamo detto — mi piace miscelare le cose nel mio lavoro, e voglio continuare a farlo.

D: È un momento piuttosto interessante della tua carriera questo, con molti albi di lunga durata che terminano e nuovi che iniziano.
Aaron:
Sarà un anno strano. Ho quegli albi che finiscono — Wolverine e Scalped che ho quasi letteralmente scritto per tutto il tempo in cui ho lavorato nei fumetti. Una volta arrivati al punto in cui entrambi saranno conclusi, questo sarà il mio primo anno nei fumetti in cui non scriverò nessuno dei due. Sarà strano. Avrò ancora Wolverine and the X-Men in cui potrò giocare con Wolverine, ma ovviamente sarà un albo molto diverso in termini di tono. Ma sono emozionato. Probabilmente sarò triste quando Scalped sarà concluso, e mi render conto che non scriverà più di quei personaggi, o lavorerò più con quello stesso gruppo creative dopo. Ma per ora sono ancora emozionato per il fatto di portare quella storia a conclusione, e si spera concluderla bene e su una nota alta, e poi passare a quello che segue.
Mi sento ancora piuttosto nuovo nel gioco. Mi fa piacere come è andata la mia carriera, e il punto in cui sono, ma probabilmente qualunque scrittore ti dirà che il meglio deve ancora venire. È questo il modo in cui sto ancora approcciando la cosa. Sono estasiato dalla reazione ottenuta da Scalped, ma mi emoziona passare ad altro.

D: E poi Avengers vs. X-Men deve essere un’esperienza del tutto diversa per te, dato che non solo è la tua prima serie “evento” di questa importanza, ma è anche qualcosa su cui lavori con altri quattro scrittori.
Aaron:
Oh, sì, completamente. Sono stato in precedenza ai ritiri della Marvel, sono stato nella stanza in cui dei tizi parlavano dei loro eventi, ma non sono mai stato davvero coinvolto a questo livello. E anche allora, questo è diverso, ovviamente, dagli eventi a memoria recente. Di solito si tratta di qualcuno che scrive un albo che vuole scrivere, e qui siamo in cinque. Se avessi preso uno di noi e gli avessi dato questo albo, avresti ottenuto una storia diversa. Quindi quando metti cinque persone assieme, chi sa con cosa verranno fuori? È stato emozionante, una sfida, e un’esperienza folle per tutto il tempo.


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Fonte: Newsarama.com
Traduzione: CMT
view post Posted: 27/1/2012, 18:31 Marvel Mutant Titles - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire

X-PREVIEWS
MARVEL MUTANT TITLES
In Uscita il 01.02.2012


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In Questo Numero
- Avengers: X-Sanction # 3 (of 4)
- Uncanny X-Men (Vol. II) # 6
- Uncanny X-Force # 21
- X-Club # 3 (of 5)
- X-Factor # 231





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Avengers: X-Sanction # 3 (of 4)

CITAZIONE
STORY BY: Jeph Loeb
ART BY: Ed McGuinness, Dexter Vines
COLORS BY: Morry Hollowell
LETTERS BY: Albert Deschesne
COVER BY: Ed McGuinness, Leinil Francis Yu, Ian Churchill

Cable rumbles with the Red Hulk as his fight to save the future carries on!

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Uncanny X-Men (Vol. II) # 6

CITAZIONE
STORY BY: Kieron Gillen
ART BY: Greg Land, Jay Leisten
COLORS BY: Guru-eFX
LETTERS BY: VC - Joe Caramagna
COVER BY: Greg Land, Justin Ponsor

• TABULA RASA Part 2, Cyclops and his team delver further into a world where evolution has run rampant.
• A new foe is revealed, who will show the X-Men just how out of date homo superior really are!

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Uncanny X-Force # 21

CITAZIONE
STORY BY: Rick Remender
ART BY: Greg Tocchini
COLORS BY: Dean White
LETTERS BY: VC - Cory Petit
COVER BY: Leinil Yu, Peter Steigerwald

• Wolverine and AOA Nightcrawler face a strange and deadly new foe in Otherworld
• Fantomex’s sentence is carried out and he is injected with an anti-reality serum…
• Psylocke becomes Lady Briton!
• Deadpool is decapitated!

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X-Club # 3 (of 5)

CITAZIONE
STORY BY: Simon Spurrier
ART BY: Paul Davidson
COLORS BY: Rachelle Rosenberg
LETTERS BY: VC - Cory Petit
COVER BY: Rodin Esquejo

• The X-Club races the clock to clear the X-Men’s name!
• Danger discovers that…she’s pregnant?!

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X-Factor # 231

CITAZIONE
STORY BY: Peter David
ART BY: Emanuela Lupacchino, Guillermo Ortego
COLORS BY: Matt Milla
LETTERS BY: VC - Cory Petit
COVER BY: David Yardin

• Parts 3 & 4 of a 4-part dimension-hopping storyline, “They Keep Killing Madrox”!
• Guest-starring Tony Stark and Steve Rogers (part 3) & Doctor Strange and the dread Dormammu (part • Startling twist ending that ties the entire story arc together!

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view post Posted: 26/1/2012, 11:35 Hope's End - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire

X-NEWS
HOPE'S END
X-Press



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Si vociferava, ed ora è stato confermato ufficialmente del suo autore, James Asmus:

Generation Hope chiuderà col # 17.
La motivazione pare essere quella più logica, ma anche che crea maggior dispiacere, ovvero basse vendite, sotto il mumero magico di 20.000.
Logica perchè oramai la Marvel pretende certi livelli per il mantenimento in vita dei prodotti, dispiacevole perchè significa che la qualità della serie non è stata apprezzata.


Ecco comunque il testo di quanto detto dallo scrittore.


CITAZIONE
Yes, the book is ending with issue #17. I will say (as I did a month ago) that these were the five issues I planned from the beginning. You can read all the old interviews where I promised to get to the betrayal, and I knew I had to do it before “Avengers vs. X-Men.” The book was already under 20K copies when I took over, so while I figured there was a chance to tie into “AvX,” the way the market and the event developed, a “Generation Hope” tie-in doesn’t make sense… When Marvel first asked me to hop on the book last summer, I was told that they wanted me to take the book up to “AvX”. Sales were already below the 20K copy mark, so there was the expectation that unless a market-miracle happened, the book probably wouldn’t keep going after the first five issues.

.... è evidente che il # 17 non ha portato bene alla serie.
.... ed in fondo la cover del # 16 era a suo modo profetica .....


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Fonte: Newsarama.CBR
view post Posted: 23/1/2012, 15:50 Rick & Dave's Apocalyptic Force - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire

X-INTERVIEW
RICK & DAVE'S APOCALYPTIC FORCE
Intervista a Rick Remender & David Lapham




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Uncanny X-Force ha debuttato a Ottobre 2010, con lo scrittore Rick Remender e il disegnatore Jerome Opeña che riprendevano un concetto simile a quello della precedente serie X-Force — una squadra di assassini mutanti tenuta segreta al resto degli X-Men — ma aggiungendo membri quali Deadpool, Psylocke e Fantomex, più il criminale di lunga data Apocalisse.
La serie è proseguita per diventare uno dei maggiori successi commerciali e critici della Marvel, e la recente "Dark Angel Saga" in otto parti ha visto il ritorno della linea temporale dell’Era di Apocalisse, resa famosa a metà degli anni novanta quando l’intera linea X passò a quella realtà alternativa per quattro mesi.

Salvo che l’Era di Apocalisse che troviamo in Uncanny X-Force era un luogo drammaticamente diverso, dove le cose erano riuscite in qualche modo ad andare perfino peggio per chiunque fosse coinvolto.
Il continuo successo di Uncanny X-Force sta portando a un albo spinoff che debuttera a Marzo: Age of Apocalypse, scritto da David Lapham e disegnato da Roberto De La Torre. L’albo riprende le trame definite durante la "Dark Angel Saga", e si apre direttamente dopo Uncanny X-Force 19.1, che è uscito questo stesso mese.

Abbiamo parlato sia con Remender sia con Lapham dei due albi, e di come sono correlati tra loro.

D: Rick, David, voi due avete lavorato assieme per preparare il passaggio da Uncanny X-Force 19.1 a Age of Apocalypse. È la vostra prima collaborazione, giusto? 

Rick Remender:
Già. Direi che qualunque cosa davvero buona è opera di David, e il resto probabilmente è mio.
David Lapham: Mi prenderò credito di questo! [Ride.] Già, è la prima volta che facciamo qualcosa assieme.
Remender: Negli anni novanta avevo rinunciato ai fumetti, e penso che Stray Bullets sia una delle testate che mi ha riportato indietro e mi ha ricordato cosa fosse possibile. Ha avuto una grande influenza sulla mia scrittura: ci sono alcuni numeri di Stray Bullets che mi sono ancora impressi, in termini di struttura delle storie. Sono davvero contento di avere l’opportunità di lavorare con lui. Il progetto era qualcosa che ha avuto origine con l’editor Jody LeHeup: mentre stavo costruendo il materiale dell’Era di Apocalisse, abbiamo pensato a quest’idea di far riprendere a Wolverine il ruolo della versione di Apocalisse, Arma X, e che fosse lui colui che era asceso in quel mondo. Le ragioni per la storia erano che avrebbe dato un’indicazione visiva di cosa stesse accadendo a Warren Worthington a casa. Mentre la creavamo — avevamo solo tre numeri, io avrei davvero potuto usarne otto, perché una volta che abbiamo iniziato era uno spasso — una delle mie idee è stata: facciamo che i mutanti abbiano preso il potere ... ci sono solo piccole sacche di umani rimasti, molto pochi. Jody aveva una lampadina accesa sulla testa: perché non creiamo una banda di umani come X-Men, e invertiamo le dinamiche degli attuali albi X, dove ci sono solo poche centinaia di mutanti in un mondo pieno di umani. Ragazzi se era un concetto brillante in termini di X-fumetti. Ne abbiamo parlato, e poi lui e David hanno fatto il resto del lavoro ... abbiamo parlato dei punti di base della storia e David ha ideato tutti i personaggi. Poi è tornato da me e abbiamo pensato assieme la storia per il numero Punto Uno, e David mi ha fatto da allenatore su Prophet e Trask, e alcuni degli altri personaggi che ha ideato, ed è stato davvero divertente.
Lapham: Poi Rick ci ha dato alcuni dei personaggi degli X-Men che sono finiti col nostro gruppo. Inizialmente, volevo solo i personaggi che io e Roberto [De La Torre, il disegnatore dell’albo] avevamo creato — "vade retro, resto dell’Universo Marvel!", ma l’istinto di Rick aveva ragione, e quei personaggi si stanno dimostrando vitali per lo sviluppo della storia e le dinamiche del gruppo. Sapevo che Jody era il tipo di editor a cui piace non solo il mainstream ma anche il materiale indipendente. Pensavo che mi avrebbe preso. Mi ha mandato la sua proposta di quella che è diventata Age of Apocalypse, in cui descriveva un gruppo di soli umani, ma tutti come Batman. Immaginate una squadra così, in cui ogni membro è intelligente ed efficiente e abile e strategico in quasi ogni possibile modo fisico e mentale. Ognuno di essi è l’umano definitivo. Immaginate cosa potrebbero fare anche avendo tutto il mondo contro. Non c’era da ragionarci sopra, ero già dentro.
Remender: Dal punto di vista di un X-nerd, la ciliegina su quella torta che era l’idea è che ognuno di questi umani sarebbe stato un umano che aveva cacciato i mutanti e causato loro dolore nel nostro mondo. È l’albo X più pulito, intelligente e perfetto mai uscito, e penso che la gente impazzirà.

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D: Giusto. E ovviamente siamo abituati a vedere dei personaggi che sono eroi nel normale Universo Marvel essere cattivi nell’Era di Apocalisse – la Bestia Nera e ora Wolverine sono due degli esempi più evidenti — quindi il contrario è essenziale. Ma anche se questi personaggi, come Stryker e Graydon Creed, sono i protagonisti, voi li classifichereste come “eroi” convenzionali?
Lapham:
Sono cresciuto leggendo gli X-Men con Claremont & Byrne, e Claremont & Cockrum e Claremont & Paul Smith e il personaggio preferito di tutti era Wolverine. All’epoca si sentiva che era davvero difficile dire se fosse un buono o un cattivo. Era il momento in cui il concetto di antieroe passò dall’eccezione alla regola. All’epoca qualcuno come il Punitore era un cattivo — chiaramente un cattivo. I personaggi in Age of Apocalypse hanno tutti i loro problemi, ma non voglio un’ambientazione in cui siano cattivi, come lo sono nel normale Universo Marvel — "In realtà sono tutti nazisti, ma la differenza è che sono una minoranza, quindi dobbiamo tifare per loro." Non è così. Tutti hanno degli elementi delle loro controparti dell’Universo Marvel, ma sono cresciuti in ambienti e circostanze del tutto diversi e si sono sviluppati in persone diverse. Ad esempio, vedrete nel numero 19.1 che William Stryker mantiene molte delle caratteristiche che lo hanno reso il carismatico predicatore d’odio dell’Universo Marvel regolare, ma le sue circostanze hanno fatto sì che abbandonasse il pulpito e mettesse la sua fede nell’uomo e negli individui. Quindi è ancora un leader di uomini e un grande pianificatore, ma in un modo del tutto diverso.

D: Quindi, andando avanti, continuerà ad esserci qualche interconnettività tra Age of Apocalypse e Uncanny X-Force?
Lapham:
Stiamo appena iniziando. Ho lavorato sui primi due, tre, quattro numeri. Vogliamo decisamente stabilire Age of Apocalypse come cosa s sé stante prima, e poi si spera che andrà Avanti per molto tempo, e allora immagino che nasceranno di sicuro possibilità di interconnettività. Per iniziare, comunque, abbiamo questi elementi del “nostro” mondo che passano nell’Era di Apocalisse, e poi riprendiamo con i nostri umani. Sono gli umani che stanno cercando di cambiare questo intero mondo in cui sono in inferiorità numerica di uno a mille contro persona che posseggono incredibili poteri mutanti, mentre loro non ne hanno. Non vogliamo che i lettori si chiedano: "Quand’è che i personaggi con poteri dell’Universo Marvel regolare appariranno un numero sì e uno no a risolvere i loro problemi?" Almeno all’inizio dovranno stare in piedi da soli e dare qualche calcio nel sedere.
Remender: È importante per la serie di David. Questa è la cosa che ha fatto reagire bene la gente in X-Force in generale, che si tratti di una storia a sé stante. Non bisogna leggere quindici altri albi per capirla: i primi diciotto numeri — anche fino al 19.1 in effetti — sono un’unica storia; ci sono cose nei numeri 10, 11 e 12 che pongono le basi del 19.1, poi fluiscono nella storia di David. È una concetto talmente pulito, e un mondo tanto emozionante, che avere da subito dell’interconnettività in quel senso sarebbe un errore, ma c’è interconnettività nel fatto che il Nightcrawler dell’Era di Apocalisse sia ora un membro di X-Force. Come abbiamo visto nel 19, il Kurt dell’EdA è rimasto per cacciare e uccidere diversi criminali dell’Era di Apocalisse che stanno ancora girando per l’universo 616. C’è questa interconnettività, ma le cose vanno molto male per i mutanti, come vediamo nel 19.1, se avete letto l’albo, sapete che tutti gli X-Men sono morti tranne Jean e Sabretooth. In un prossimo numero di X-Force, Kurt cercherà di chiamare casa, e non avrà risposta. Tutti i collegamenti a questo punto non ci sono più, tranne che per la Bestia Nera, che per me è quello che può ancora saltare avanti e indietro.
Lapham: Ho progettato il primo anno di storie solo per lavorare sul concetto di come questi cinque eroi possano ancora pensare di salvare l’umanità in questo tipo di mondo.
Remender: Non penso che abbiamo mai visto una storia in un mondo dominato dai mutanti, in cui gli umani sono i mutanti in termini di dinamiche. È come 30 Giorni di Buio di [Steve] Niles — tutti si danno una manata in fronte simultaneamente per non averci pensato prima. È uno di quei concetti perfetti che girano là fuori.

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D: David, tu hai fatto molto lavoro per la Marvel a questo punto, ma sei decisamente più conosciuto per il lavoro fuori dai fumetti mainstream. Come hai detto prima, sei cresciuto come lettore di X-Men — è emozionante per te prendere parte a una serie regolare che attinge almeno in parte alla storia degli X-Men?
Lapham:
Sì, decisamente. È tremendamente divertente. È davvero praticamente perfetto per me per arrivare nel mainstream, perché non è nel bel mezzo della continuity con la necessità di coordinarsi con dieci altri albi. Ho lavorato un po’ su Batman, e su speciali e miniserie con gente come Devil, il Punitore, Wolverine... cose come queste, ma arrivare lì e affrontare il mainstream è un’area che non ho mai vissuto pienamente. È molto emozionante. In più è una scusa per ricominciare a leggere i vecchi fumetti.

D: In conclusione, c’è altro che qualcuno di voi due pensa che i lettori dovrebbero sapere di Age of Apocalypse?
Remender:
Questo albo è interamente unico: si basa su quello che tutti hanno amato innanzitutto dell’Era di Apocalisse, senza esserne schiavo. È una lavagna pulita. È un grande punto di partenza per una nuova serie con uno dei migliori concetti degli albi mainstream. Sono ansioso di vederla venire bene come ha fatto.
Lapham: Mi piacerebbe che stessimo uscendo col nostro primo numero subito dopo questo, la prossima settimana. Abbiamo ancora un paio di mesi. [Age of Apocalypse 1] riprende letteralmente dall’ultima pagina del 19.1.
Remender: Speriamo che il cliffhanger sia riuscito abbastanza perché molte persone si stiano mordendo le dita per l’ansia di sapere cosa accadrà dopo, lo dico come parte del gruppo, non dandomi pacche sulla spalla da solo. Penso che abbiamo ottenuto qualcosa di divertente ed emozionante, e totalmente unico. Ci saranno un paio di mesi di ritardo, ma speriamo di aver preso abbastanza rincorsa nel numero Punto Uno, e c’è un grande, divertente cliffhanger tale che il pubblico avrà fretta di leggere il primo numero. E penso che lo faranno — penso davvero che questo sarà il prossimo grande successo della Marvel.
Lapham: Già. Il cliffhanger del 19.1 è incredibile. Rick prende una situazione brutta e quasi impossibile per gli umani e la fa diventare qualcosa che lascia a bocca spalancata. Date un’occhiata quando inizieranno a far vedere qualche disegno in anteprima, perché [De La Torre] fa davvero morire. I suoi studi dei personaggi li fanno sembrare come se avessero combattuto questa guerra da sempre. E le pagine sono sorprendenti. Roba da farvi cadere dalla sedia. L’unica altra cosa che vorrei la gente sapesse, specie coloro che sono grandi fan dell’EdA originale, è che stiamo facendo qualcosa che prende una direzione un po’ diversa, ma il punto di partenza è quel mondo e la nostra storia si evolve da lì.



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Fonte: Newsarama.Com
Traduzione: CMT

view post Posted: 23/1/2012, 15:13 The X-Axis # 01/12 - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire

X-REVIEWS
THE X-AXIS
# 01 / 12

by Paul O' Brien
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In Questo Numero:
- Astonishing X-Men (Vol. III) # 45
- Avengers: X-Sanction # 2 (of 3)
- Daken: Dark Wolverine # 19
- Uncanny X-Force # 19.1
- Uncanny X-Men (Vol. II) # 3
- Uncanny X-Men (Vol. II) # 4
- Wolverine # 300
- Wolverine and the X-Men # 4
- X-23 (Vol. II) # 20
- X-Club # 2 (of 3)
- X-Factor # 230
- X-Men (Vol. II) # 23
- X-Men: Legacy # 260
- X-Men: Legacy # 260.1



Astonishing X-Men (Vol. III) # 45
La strategia di pubblicazione della Marvel per il 2012 sembra includere principalmente il taglio di tutte le testate dalle basse vendite e la pubblicazione di fumetti extra delle etichette principali. Da qui l’ulteriore espansione della linea degli X-Men, che ora è arrivata a cinque testate regolari, molte delle quali in uscita due volte al mese. Questo ha un certo senso sul breve termine, ma porta anche a chiedersi cosa di preciso apparirà in tutti questi fumetti degli X-Men di quarta categoria, che non possono raccontare storie “importanti”, ma devono comunque evitare in qualche modo di apparire ridondanti.
X-Men Legacy risolve il problema concentrandosi su personaggi minori che non vengono usati nelle testate principali, e dando loro un posto al sole. X-Men cerca in qualche modo di risolverlo essendo un albo team-up, cosa che non funziona, ma almeno ci prova. E Astonishing X-Men... niente da fare, sto ancora cercando di capirlo.
Parlando in termini molto generali, suppongo che l’idea di Astonishing sia lasciare che gli autori fgacciano quello che vogliono, fintantoché è autoconclusivo. Quindi “Exalted” di Greg Pak e Mike McKone si scopre essere una storia in solitario di Ciclope in cui vengono buttati dentro dei mondi paralleli. Ciclope è stato rapito da un tizio chiamato il Salvatore che sta usando controparti degli X-Men provenienti da varie dimensioni come batterie per alimentare... be’, qualcosa. Forse la sua città, anche se non è molto chiaro. Cicloper aiuta altri prigionieri a fuggire e forma un gruppo di X-Men al volo per affrontare il Salvatore, con X-Men provenienti da diversi mondi.
In alter parole, è essenzialmente Exiles, il che va bene per quel che vale. Sono passati un paio d’anni dalla cancellazione di Exiles, per cui l’idea ha avuto modo di riposare per un po’. Anche così, l’idea di X-Men di mondi paralleli non è certo nuova. Ci sono un paio di buone idee qui – mi piace la versione della scuola per non combattenti di Nightcrawler che, invece di recuperare le sue armi come il resto del gruppo, riprende il suo cestino del pranzo. ED la splash page finale del Salvatore, anche se lascia interdetti, è abbastanza intrigante da funzionare come cliffhanger. D’altra parte, però, ci sono problemi di chiarezza: l’ultima parte della sequenza illusoria iniziale è qualcosa da cui è difficile trarre un senso, e non è affatto chiaro cosa debbano essere le cose appiccicate alla schiena di Wolverine finché l’ultimo dialogo non lo dice esplicitamente.
Immagino che l’idea sia di fare una storia in solitario di Ciclope, e giocare ironicamente sul suo ruolo di unificatore naturale di X-Men da diversi mondi quando non riesce neanche a tenere assieme i suoi stessi X-Men. Di sicuro è un’idea decente per metterlo sotto i riflettori a questo punto. Ma il risultato finale non mi prende davvero, per qualche ragione. Sembra più una grande idea che una storia del tutto sviluppata – ed è una grande idea in parte riciclata da Exiles. Ci sono abbastanza elementi intelligenti da renderla leggibile, ma in qualche modo non c’è del tutto.

Avengers: X-Sanction # 2 (of 3)
Il punto di Jeph Loeb è che è diventato uno scrittore che è terribilmente facile dannare con finte lodi. Negli ultimo anni, il suo nome è stato associate a fumetti talmente atroci che ormai può superare le aspettative semplicemente facendo qualcosa di intelligibile. Ed è semplicemente giusto riconoscere che, se le tue aspettative sono così basse, X-Sanction le supera comodamente. Ha senso, in un modo abbastanza generale. I personaggi hanno delle motivazioni passabilmente comprensibili. E alcuni dei flashback di Cable e Hope sono davvero ben scritti – mi piace la scena in cui lei si mette addosso dei pezzi di metallo nel tentativo di emulare la sua figura paterna.
Ma anche se X-Sanction non è di certo un disastro, non è neanche particolarmente buona. E anche se la trama non si è ancora del tutto sfaldata, di sicuro richiede una certa buona volontà da parte del lettore. Cable ha Saputo che, in futuro, apparentemente i Vendicatori uccideranno Hope o qualcosa di simile. Lui è deciso a proteggerla e quindi va indietro nel tempo per... be’, non uccidere i Vendicatori ma catturarli in modo da poterli interrogare e scoprire cosa vogliono da Hope. A parte che prima sembra essere stato in qualche altro punto del futuro per prendere della tecnologia collegata ai vendicatori che a Ed McGuinness potesse far piacere disegnare.
Ovviamente, Cable sta presumibilmente perdendo tempo, dato che i Vendicatori devono ancora dimostrare il pur minimo interesse per Hope, e quindi è improbabile che interrogarli sull’argomento possa servire a qualcosa (a parte attrarre la loro attenzione su di lei, cosa che sospetto voglia essere la dolorosamente “ironica” fine della miniserie). Ci sono vari buchi di trama potenziali , nessuno dei quali sembra essere sul punto di ricevere una spiegazione da Loeb. Perché attaccare i Vendicatori ora e non più tardi? Perché non chiedere semplicemente loro cosa vogliono da Hope? Perché non fermarsi a gare qualche ricerca nel tempo che a quanto pare gli avanzava per prendere delle armi dal futuro?
Niente di tutto questo avrebbe grande importanza se X-Sanction funzionasse come spensierato fumetto d’azione, cosa che sembra aspirare a essere. Ma non penso che funzioni neanche a quel livello. Non c’è niente di particolarmente ingegnoso nel modo in cui Cable affronta i Vendicatori, E anche se i disegni di Ed McGuinness sono abbastanza piacevoli nel loro modo squadrato, non li chiamerei proprio spettacolari. In effetti, il problema di X-Sanction è che è alquanto pedestre. È solo un dimenticabile fumetto di combattimenti che è stato progettato per essere un evento, ma non riesce mai a evocare alcuna sensazione del genere.

Daken: Dark Wolverine # 19
Il periodo di Rob Williams su questa testate è stato in generale di un certo successo, mostrando che ci sono cose interessanti da fare con questo personaggio dopo tutto. Ma, dopo aver apprezzato l’albo fino a questo punto, devo ammettere che “Pride Comes...” è un po’ deludente.
L’idea, credo, è che anche se Daken riconosce di essere uno psicopatico, resiste a qualunque idea di essere fuori controllo, e non vuole vedersi come un pazzo. Marcus Roston si suppone essere una nemesi ideale, perché è impenitentemente folle e impulsivo, e (dato che ha anche un grande successo) rappresenta un affronto al modo in cui Daken vede il mondo. Va bene in teoria, ma non sta funzionando. La rivelazione di Marcus come avversario rappresenta troppo un’inversione di rotta per il paziente pianificatore che abbiamo visto nei numeri precedenti; sembra che stia improvvisamente portando le cose a una conclusione perché la trama ha bisogno di andare avanti. E dato che non suona vero come personaggio, l’intero tema della “natura della follia” manca il bersaglio. Infilare a forza le Runaways come ospiti, e collegare a loro la trama così Avanti, non aiuta.
È tutto alquanto frustrante, perché Williams sembra avere ancora un punto di vista interessante sul personaggio, e l’idea generale di metterlo a confronto con un nemico caotico avrebbe dovuto funzionare. Ma l’albo sembra essere andato un po’ fuori controllo con questo arco.


Uncanny X-Force # 19.1
Sì, la Marvel sta ancora facendo i numeri Punto Uno, i presunti punti di partenza per nuovi lettori Considerato che non fanno assolutamente nulla per le vendite, e quindi sembrano aver del tutto fallito nella ragione della loro esistenza, non so davvero se definirla una negazione ottusa o un’insolitamente lunga dedizione a spingere un’idea fondamentalmente buona finché tutti non la capiranno.
X-Force ha già avuto un numero Punto Uno, ma questo non è esattamente un punto di partenza per X-Force, affatto. È un prologo alla prossima serie dell’Era di Apocalisse, che inizia a... uh... Marzo. E che è di autori completamente diversi. Uno strano tentativo, in generale.
Come abbiamo già visto nello speciale Punto Uno, la nuova serie parte dall’idea che l’esercito di mutanti di Wolverine siano i cattivi che dominano il pianeta, e coloro che sarebbero i folli antimutanti nell’universo regolare finiscano a prendere il ruolo di combattenti per la libertà invece. Anche se sono ancora dei folli antimutanti, a quanto sembra. Gli X-Men dell’EdA non rientrano davvero in questo modello, e a quanto sembra questa storia (e il loro ruolo nella Dark Angel Saga) sono progettati principalmente per toglierli dalla scacchiera, o riposizionare i personaggi principali per adattarli alle linee della battaglia per la nuova serie. Quindi, abbastanza ragionevolmente, i restanti X-Men hanno trovato una grande idea per rimettere le cose a posto, basata su quello che hanno visto nell’universo regolare: replicare l’M-Day e spazzare via le forze mutanti in una sola notte. Come potete probabilmente immaginare, dato che c’è ancora una serie in partenza a Marzo, le cose non vanno proprio secondo i piani.
È un numero decente. Rick Remender abbraccia il concetto centrale della nuova serie, che è ribaltare superficialmente tutti i topos degli X-Men contro di loro e creare un mondo in cui alle forze antimutanti è stata data inequivocabilmente ragione, dando anche ai membri più lunatici di queste ultime una vena di credibilità, e rivedendo qualcosa come l’M-Day come una possibile liberazione. Billy Tan realizza alcuni dei suoi migliori disegni, dettagliati senza perdere chiarezza, e mantenendo un elemento di delicatezza – in qualche modo X-Force sembra battere costantemente le sue compagne di scuderia nell’ottenere regolarmente disegni buoni e interessanti.
Come numero di prologo è piuttosto buono – sì, è terribilmente ovvio che Remender stia mettendo le cose a posto per la prossima serie, ma fa comunque un lavoro decente nel convincere delle premesse. Non mi convince ancora del tutto il fatto che questo debba avviare una serie regolare; sembra qualcosa con il potenziale per essere sia difficile che inevitabilmente cupo, cosa che potrebbe esaurirla piuttosto velocemente. Ma d’altra parte la scriverà David Lapham, e penso che lui sia più sensato di così.

Uncanny X-Men (Vol. II) # 3
Come Wolverine and the X-Men, questa testata inizia con un arco in tre parti: è più breve dello standard dell’ultimo anno, che ha favorite la protrazione di ogni trama per riempire una raccolta, ma penso che questa sia la lunghezza giusta per la storia. Strutturare una serie in modo che si legga bene nelle raccolte non deve significare gonfiare una storia fino a sei numeri.
L’evento principale è la sconfitta di Sinistro, o almeno di questa sua iterazione. Un’altra arriverà a breve, cosa che stabilisce in modo chiaro il suo nuovo trucco: ogni volta che viene battuto, una versione nuova e migliorata del personaggio viene inviata al suo posto. Anche se è vero che questo si distacca in qualche modo dalla versione originale del personaggio comparsa nei suoi primi giorni, l’idea della “nuova versione” ne dà una certa giustificazione interna – e inoltre quella versione di Sinistro era eccessivamente criptica. Questa ha delle idee chiare in mente. Idee folli, ma pur sempre idee. C’è di più a cui aggrapparsi, pur conservando la flessibilità che il personaggio ha sempre avuto.
In quanto al metodo effettivo della sua sconfitta, a me è parso un tantino brusco. L’idea di base è che questa versione di Sinistro si sia basata pesantemente sulla mente di Scott, cosa che la lascia vulnerabile a Emma perché lei conosce Scott molto bene. È una valida idea, e da ad Emma un momento adeguatamente eroico dato che deve lasciare la sua forma diamantina per usare i suoi poteri psichici. Ma non sono sicuro che la storia renda abbastanza chiaramente l’idea di Sinistro che usa la mente di Scott: viene menzionata brevemente nel numero precedente, ma sembra sbucare un po’ fuori dal nulla quando riappare nel finale. Non sono neanche troppo sicuro del dialogo conclusivo: sembra un po’ debole come finale.
Sinistro non ha del tutto abbandonato la sua vecchia tendenza a lanciare informazioni per far andare Avanti la trama, e gentilmente si prende un momento per gettare le basi di Vendicatori contro X-Men confermando che Hope ha davvero un qualche collegamento con Fenice. Ammesso di potersi fidare di lui, almeno. Anche se mi preoccupa l’idea che la linea venga dominata per mesi da un crossover scritto da un comitato, mi fa piacere vedere che i pezzi sembrano essere preparati in anticipo. È sempre rassicurante avere l’impressione che ci sia un piano.
Carlos Pacheco sembra davvero avere dei problemi a rispettare le scadenze – per il secondo numero viene affiancato da due disegnatori aggiuntivi, per non menzionare i tre inchiostratori e i tre coloristi. Il lavoro risultante non è affatto male, ma sembra un po’ affrettato a volte.
Ciononostante, dato che Sinistro evidentemente tornerà più Avanti, va bene lasciare aperta parte della trama per adesso. Il punto chiave è che la squadra di Ciclope ottiene una vittoria pulita contro una grande minaccia, che è ciò che serve loro a questo punto della trama, per stabilire la credibilità della loro Squadra Estinzione. Anche se ci sono degli elementi che non arrivano a destinazione, l’idea generale funziona.

Uncanny X-Men (Vol. II) # 4
Questa è una storia singola dal punto di vista di un membro della Phalanx che è stato rinchiuso per anni nel laboratorio di Sinistro e separato dal resto della sua mente-alveare. Fugge quando Sinistro abbandona il laboratorio, e inizia il difficile compito di ritornare in contatto con l’alveare. La creatura amava far parte di una mente collettiva e sa che chiunque venga assorbito in Phalanx lo ama dopo che la trasformazione è complete, per cui è chiaramente un dono meraviglioso da condividere con il mondo. Ma ricostituire l’alveare si rivela più difficile del previsto, anche prima che gli X-Men arrivino e tentino di spazzarlo via.
Ed è davvero un buon numero.
Si tratta di farci vedere tutto dal punto di vista della Phalanx, così che prima simpatizziamo con lui, e poi ci dispiace quando tutto inizia ad andarli male. Da parte loro, gli X-Men sono relegate nel ruolo dell’avversario – e dato che non hanno alcuna reale comprensione per la Phalanx ne escono quasi fuori come i cattivi. Cosa che sono, dal punto di vista della Phalanx.
Brandon Peterson è il disegnatore ospite per questo numero. È una scelta intelligente, dato che è piuttosto bravo con i personaggi tecnorganici, e fa un buon lavoro nel dare al personaggio principale un po’ di anima pur mantenendolo fondamentalmente un po’ maligno.
Immagino ci saranno discussioni sul fatto che sia presto perché questa serie si allontani in questo modo dalle trame principali. Non si parla della sottotrama della ferita di Emma. (Con un bel tocco, semplicemente gli X-Men arrivano con Psylocke al suo posto.)
Ma è davvero un buon numero singolo, e sono più che felice di averlo qui.


Wolverine # 300
Un’altra testate che torna alla sua numerazione originale per celebrare l’anniversario. Etichettata come “Back in Japan”, parte 1, anche se in realtà la storia è iniziata nel numero precedente. Con Silver Samurai morto (in un arco precedente), c’è un vuoto di potere tra la criminalità giapponese, e qualcuno sta tentando di manipolare la Mano e la Yakuza perché combattano per occuparlo. Wolverine deve indagare. Intanto, Amiko (ve la ricordate?) sta andando in giro con un nuovo Silver Samurai, e c’è anche Sabretooth in questa storia.
Il che è... strano, in effetti, dato che si sta andando verso un arco del “ritorno di Sabretooth” a opera di Jeph Loeb e Simone Bianchi più in là quest’anno. Strana programmazione. Comunque sia...
Quest’albo è stato anticipato con disegni di Adam Kubert, ma da qualche parte lungo la strada sembra essere diventato un albo misto, con Ron Garney e Steve Sanders a occuparsi di circa la metà. Cosa interessante, i disegni alla fine dell’albo mostrano che Sanders ha progettato l’aspetto del nuovo Samurai – che in effetti appare solo nelle sue pagine, tolte due vignette alla fine in cui Kubert prende l’altrimenti inspiegabile decisione di mostrarlo di spalle e nell’ombra, anche se lo abbiamo visto chiaramente in precedenza. Quindi... già, segni di problemi di produzione.
Onestamente, molte delle singole scene vanno perfettamente bene. Il problema è più nell’incoerenza del tono, specie con i disegni più sottomessi di Sanders. Sebbene anche alcune delle pagine di Garney siano un po’ affrettate.
Questo è l’ultimo arco di Jason Aaron, e presumibilmente sta riannodando alcune delle trame sciolte prima di andarsene. Come ormai ci aspettiamo, si tratta di una storia che vira allegramente tra il nonsense assoluto e le parti (appena un po’) più orientate ai personaggi, e in genere riesce a cavarsela così. Il ritornato Sabretooth si adatta in effetti piuttosto bene allo stile di Aaron, dato che la sua follia sopra le righe è esattamente nelle sue corde. Per i lettori più riflessivi, c’è un’interessante meta-trama con un nuovo leader della Mano che riconosce apertamente quanto il concetto di ninja dell’Universo Marvel abbia deragliato, e tenta di riportare i suoi colleghi alle origini. Ma la conclusione è che si tratta del genere di fumetto in cui i gangster chiamano come rinforzi degli “Sky Yakuza”. Ed è quello che Aaron fa bene, quindi ok.
C’è anche un.... be’, onestamente non so se sia una storia si supporto o un’anteprima di cinque pagine, ma porta all’arco “Sabretooth Reborn” di Loeb e Bianchi. Ed è, uh, più o meno quello che vi aspettereste. È essenzialmente una strip in cui Wolverine soccorre Cloak, che Sabretooth ha (in qualche modo) picchiato e incatenato sulla cima dell’Empire State Building, dopo aver fatto prigioniera Dagger. Almeno c’è una specia di vaga spiegazione alla “non ho più nulla” del perché Cloack non si sia semplicemente teletrasportato di sotto. E la grande scena drammatica è che scivolano dall’antenna e cadono, cosa che richiede che i disegni li posizionino proprio al di sopra della strada. Il che ovviamente non può essere. A parte il fatto che l’Empire State Building è notoriamente appuntito, è anche il lato di un isolato. Ci sono un mucchio di tetti su cui rimbalzare prima di arrivare anche solo vicini alla strada.
Ma penso che questo non sia più folle della storia di Aaron. Più che altro è che non rende bene il tono: facendo allo stesso tempo delle scene d’azione ridicole, vuole che prendiamo sul serio l’idea che Sabretooth stia facendo cose orribili a Dagger. E non credo si possano fare entrambe le cose assieme.


Wolverine and the X-Men # 4
Nick Bradshaw arriva ai disegni per questo secondo arco. Mi piace il suo lavoro: sa disegnare bene i personaggi con un accenno di cartone animato che si adatta bene alle tendenze verso l’assurdo di Jason Aaron. È molto diverso dai disegni di Chris Bachalo sui primi tre numeri, ma tutti sono diversi da Bachalo; meglio avere qualcuno con un forte stile proprio.
Questo numero riguarda principalmente delle sottotrame e delle corse, a quanto pare. Come accennato da X-Force 19, Angelo e Genesis arrivano come nuovi studenti, per la comprensibile confusione della classe esistente, che li trova entrambi familiari in modo preoccupante. Come al solito, alcune cose non hanno davvero un senso logico (Wolverine crede davvero di potersela cavare senza spiegare all’Uomo Ghiaccio che Angelo ora è tabula rasa?), ma Aaron se la cava, perché si adatta allo stile vagamente farsesco a cui mira.
Similmente, Deathlok arriva per fare una lezione di storia future ai ragazzi, in una scena che sarebbe estremamente irritante se la prendeste sul serio, ma è molto divertente se si è pronto ad accettare questo albo essenzialmente come una commedia. (“Sono qui oggi per parlarvi del future. Il future è un luogo violento e terribile. Sappiate che almeno il 43.897% morirà prima di raggiungere l’età adulta.”) È vero che quanto Aaron tenta di usare questa stessa scena per definire la seria minaccia che Genesis finisca per diventare Apocalisse in una linea temporale futura non sono del tutto certo che la cosa funzioni. Ma nel complesso, credo che Aaron ottenga un buon equilibrio.
Un paio di osservazioni più generali. Prima cosa, è interessante vedere come questo albo riprenda esplicitamente dei punti di trama di X-Force. Lo stesso sta per accadere in Uncanny, con un arco riguardo Tabula Rasa. La continuity tra le testate è stata fuori moda per molto tempo alla Marvel, a tal punto che le testate degli X-Men a stento di influenzano tra loro. Mi domando se ora si stia preparando a un qualche ritorno. (Vedete anche il passaggio di Havok e Polaris da X-Men: Legacy a X-Factor per mezzo dello speciale Regenesis.) Se è così lo stanno facendo nel modo giusto. Questo è usare una storia come trampolino di lancio per la successiva.
Seconda cosa, anche se tutti sembrano avere una chiara idea dell’esterno della scuola, io sto avendo la netta impressione che nessuno stia dando molte istruzioni ai disegnatori per gli interni. Confrontate le classi e la sala professori di questo numero con le versioni che appaiono in X-Men: Legacy. Non sono neppure lontanamente simili. Non hanno neanche lo stesso stile di arredamento. È qualcosa che gli editor dovrebbero chiarire; anche se non si vuole una guida da schiavisti, i disegnatori dovrebbero sapere se devono disegnare una classe fantascientifica o dei cari vecchi banchi.


X-23 (Vol. II) # 20
Questo è il penultimo numero, e Marjorie Liu sta rimettendo i giocattoli nella scatola.
Anche se è etichettato come “Girls Night Out, part one”, la notte di cui si parla nel titolo sembra essere praticamente finita entro la fine del numero. Vede Jubilee che trascina X-23 fuori città per riprendere la loro conversazione di qualche tempo prima nella serie. Poi le due inciampano in qualcuno collegato al vecchio protettore di Laura, così che lei può simbolicamente chiudere la porta sul bagaglio aggiuntivo che le era stato opinabilmente caricato addosso in NYX. E poi arriva qualcuno a offrirle di entrare nell’Accademia dei Vendicatori, con Marjorie Liu chef a del suo meglio per far sì che non sembri una pubblicità. Le storie conclusive sono spezzo un po’ forzate, e Liu è nella difficile posizione di cercare una risoluzione tematica più che di trama, dato che non ci sono davvero delle trame dominanti a cui possa aggrapparsi. Ma dato il problema inerente del compito, viene svolto ragion abilmente bene, e i disegni di Phil Noto sono splendidi.


X-Club # 2 (of 3)
In cui il Dr Nemesis incontra il suo incubo peggiore: una stella marina mutagena che condivide il suo monologo interiore con il mondo, minando così tutta la sua acidità.
Okay, è un’idea abbastanza divertente. Intanto, Danger sta sparando a delle cose e occasionalmente avendo visioni di sé stessa nei panni di altri robot dell’Universo Marvel. È qualcosa che confonde un tantino, e c’è una sorta di scontro di toni tra i due filoni della storia, come se Si Spurrier non riuscisse a decidere come voleva gestire la vicenda. Ma ci sono alcune buone idee e il cliffhanger è ben fatto.


X-Factor # 230
Madrox sta ancora rimbalzando tra linee temporali alternative e aspettando che la sua squadra lo soccorra. Ma loro pensano che sia morto, per cui questo numero sembra tornare all’importante faccenda di discutere di Guido. Mi piace il modo in cui Peter David sta gestendo questa storia. Guido è stato riportato in vita senza un’anima. Tutti sono vagamente disturbati da questo, ma non riescono davvero a spiegare perché... perché nessuno sa esattamente cosa sia un’anima o che differenza faccia, specie perché il comportamento di Guido non sembra drammaticamente precedente da prima. È una buona versione di un vecchio cliché.
Oh, e arriva Wolverine a chiarire come quest’albo si inserisca in Regenesis e ripresentare Havok e Polaris al gruppo. Questo, per essere onesti, sembra davvero Peter David che si adegua a una disposizione editoriale. Ma non mi crea grandi problemi: è una direzione che in effetti ha senso per questo albo, ed è più che altro il fatto che sia improvvisa a farla sembra re forzata.


X-Men (Vol. II) # 23
Ultima parte della trama “War Machine” (be’, è così che chiameranno la raccolta per lo meno), e quest’arco rimane un po’ sottosviluppato.
L’idea di base non è affatto cattiva: una piccola nazione maltrattata mette le mani su alcune Sentinelle di seconda mano, si suppone per usarle come deterrente, solo perché le persone al commando le trasformino in una forza di invasione contro l’odiato paese della porta accanto. Dato che sono Sentinelle, arrivano gli X-Men per occuparsene, ma per una volta le Sentinelle non stanno affatto venendo usate contro i mutanti – cosa che potenzialmente fa sorgere un’idea interessante su ciò che avrebbero pensato gli X-Men dell’idea originale di farne un deterrente. Sfortunatamente, questa idea non si fa mai notare nella storia.
Quello con cui è finito Victor Gischler è scrivere una storia abbozzata su un politico aggressive e un generale pacific, inframmezzata di scene in cui gli X-Men e un ospite a caso combattono contro delle Sentinelle – due filoni che in pratica non si incontrano fino all’ultimo istante, senza particolari effetti. Non funziona davvero.
Ora, ci sono anche altri problemi. La piccola nazione è un miscuglio confuso di cliché di diversi continenti con una massiccia dose di “da qualche parte nell’Unione Sovietica”. Ci viene chiesto di prendere seriamente delle Sentinelle di seconda mano come una grande minaccia, dopo solo un paio di mesi da che Schism ci ha detto che erano una barzelletta – gli editor non avrebbero mai dovuto permettere che accadesse. E la storia sembra finire col Generale Nabokov insediato quale nuovo governante del Puternicstan, glissando del tutto sul fatto che i numeri precedenti dicessero che non era neppure una nazione indipendente (e lui non era neanche nato lì). Ma queste cose sono relativamente minori. Il grosso problema, sfortunatamente, è che la storia non riesce a fare molto col suo potenziale, e viene fuori alquanto piatta.


X-Men: Legacy # 260
Ultimo numero di Mike Carey che conclude la storia in due parti stranamente dedicate a far tornare Ariel in circolazione. Dato che Ariel neanche appariva negli albi degli X-Men prima che Carey ve la inserisse al solo scopo di ucciderla, penso che si tratti di un caso di rimettere a posto i giocattoli prima di andarsene. Similmente, i Predoni Stellari vengono rispediti nello spazio. E Korvus viene mandato a comandare l’equipaggio Shi’ar, probabilmente condannandolo a non essere mai più rivisto. Dato che Carey ha a stento usato Korvus nell’arco precedente, sembra che si stia sbarazzando di un personaggio in desiderato in modo che Rachel possa essere usata liberamente in Wolverine and the X-Men.
Il grosso dell’albo consiste di questo material di chiusura, e di Rogue che ancora una volta raduna dei personaggi del cast di supporto degli X-Men per una missione di soccorso. Non ci sono mai molti dubbi su quale lato Rogue sceglierà nella divisione, né sul perché – dato che in teoria si suppone abbia il compito di occuparsi dei ragazzi, p ovvio che andrà alla scuola. Non che questo abbia avuto un grande ruolo nelle ultime due o tre trame, e questo aspetto vagamente azzardato dell’albo impedisce al numero finale di Carey di fungere da soddisfacente chiusura. Semplicemente non c’è abbastanza spazio per una risoluzione.
Ma ci sono state delle belle storie e un buon uso di membri minori del cast. Forse è questo il senso di dedicare l’ultimo numero per ripristinare un personaggio tremendamente sconosciuto e spendere qualche pagina a dirci perché vorremmo leggere di lei col prossimo scrittore. Più di ogni altra cosa, è questo che la gente ricorderà della lunga gestione di Carey di questa serie.

X-Men: Legacy # 260.1
Primo numero dei nuovi autori Christos Gage e David Baldeon. Come sempre con le testate di serie B, la maggiore difficoltà per Gage è trovare un ruolo chiaro per l’albo. E, pensandoci, con questo numero quello che Gage fa davvero è stabilire le premesse della scuola, più che quelle dell’albo in particolare. Gli N’Garai attaccano la scuola come nemici della settimana, e la gag di base è che Rogue guida gli X-Men a combatterli in modo che le lezioni dei ragazzi non vengano interrotte. È un concetto divertente, e si adatta abbastanza bene al tono stabilito in Wolverine and the X-Men (anche se questo albo viene presentato in modo un po’ più convenzionale per quel che riguarda lo stile).
Ma di cosa parla quest’albo? A quanto sembra, fa storia di Rogue, Gambit, Frenzy e gli altri personaggi principali che non vengono usati nell’albo di Aaron. Ma se si suppone ancora che ci sia una premessa distinta per questa testata, davvero non emerge qui. Comunque, Gage è ancora un buon scrittore di albi di gruppo e gestore di cast estesi, e ci sono abbastanza personaggi alla scuola per lasciare un buon numero di storie da raccontare con quelli di sfondo. È essenzialmente quello che ha fatto Mike Carey nell’ultimo paio di anni, e lascia all’albo la possibilità di seguire le proprie storie. Ma l’obiettivo è più che altro sugli X-Men che difendono la scuola, piuttosto che su Rogue che fa da mentore ai ragazzi.
Ecco una cosa. Abbiamo avuto diversi “albi degli studenti” prima: New Mutants, Generation X, New X-Men, Young X-Men. E la tradizione è prendere i ragazzi come personaggi di cui usare il punto di vista. Stranamente, nonostante la plethora di testate degli X-Men in giro al momento, nessuno lo sta facendo. Stiamo avendo fumetti sulla scuola dal punto di vista dello staff. Forse è un segno di deriva demografica? L’attuale pubblico della Marvel ha più probabilità di identificarsi con gli insegnanti che con gli allievi? P è un messaggio che la Marvel ha raccolto dal fallimento di Young X-Men?
Comunque sia, è un’altra testate degli X-Men, ma Gage e Baldeon sono validi autori che sembrano prendere il commando con dei personaggi interessanti. Se all’albo mnca una chiara identitò, se non altro sembra poter raccontare delle buone storie.
view post Posted: 23/1/2012, 14:52 Mutanti: dall'Alfa all'Omega - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire

CEREBRO
MUTANTI: DALL'ALFA ALL'OMEGA
Significato e Valori ed Esempi delle Classificazioni dei Mutanti



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Quando Stan Lee e Jack Kirby ci hanno donato gli X-Men, hanno semplicemente immaginato che esistessero alcuni rari umani nati con speciali mutazioni che conferissero loro dei poteri o delle qualità che li distinguessero dagli altri.
Man mano che uscivano nuovi numeri, si scopriva però che c’erano molti più mutanti là fuori, così tanti che molti umani avevano paura di essere rimpiazzati o conquistati.
Il mondo degli X-Men si è evoluto un bel po’ negli ultimi decenni: si è scoperto che ogni mutante, così come possiede un tracciato mentale unico, ha un misterioso gene X responsabile delle sue abilità, e che di solito si attiva con la pubertà, e fin dall’inizio abbiamo visto che non tutti i mutanti appaiono uguali ... alcuni somigliano a noi, mentre altri sembrano alieni, demoni o animali.

Nel corso del tempo, è stato sviluppato un sistema di classificazione, semplicemente per aiutare gli X-Men, insieme alle agenzie come lo SHIELD, a tenere sotto controllo chi ha cosa, tratti di base e livello di potere.
Ovviamente, questo sistema non è fisso, dato che alcuni mutanti hanno in seguito sviluppato poteri mai visti prima, sono stati alterati geneticamente da forze esterne, o hanno sperimentato mutazioni secondarie che hanno cambiato la loro natura e, quindi, li hanno posti in una diversa classificazione.

Perciò, a vostro beneficio, ecco le sei categorie di base dei mutanti del Marvel Comics Universe.


A L F A

Alpha-Mutant



Un mutante di livello Alfa non appare diverso da qualsiasi altro essere umano, e i suoi poteri sono piuttosto efficaci in combattimento: pertanto, essi non soffrono limitazioni causate dal loro gene X.
Kitty Pryde sembra una ragazza normale, eppure è capace di attraversare i muri.
Dazzler non appare diversa dagli altri, ma può assorbire le onde sonore e reindirizzarle sotto forma di luce o laser.
Colosso appare come un uomo di metallo organico quando usa i suoi poteri, ma può disattivarli e riassumere l’aspetto di una persona normale.
La mutante Rogue, adesso, è di livello Alfa, poiché può controllare il suo potere, ma prima era di livello Beta.




B E T A

Beta-Level-Mutant



I mutanti Beta somigliano agli Alfa, ma con delle differenze: mentre a prima vista possono passare per esseri umani, un secondo esame rivela strani tratti che li distinguono, come un colore di occhi che generalmente non appartiene alla razza umana.
Un mutante beta può anche essere qualcuno che appare come un umano, ma ha alcune limitazioni imposte dai suoi poteri, come il non poter avere contatti diretti con nessuno (cosa che ha caratterizzato Rogue per molti anni).
Ciclope è di livello beta, dato che non può “spegnere” il suo potere e deve sempre indossare lenti speciali o un visore per controllarlo o contenerlo.
Gambit può controllare il proprio potere, e sembra in gran parte umano, ma ha iridi rosse e sclere nere.
Wolverine può sembrare umano, all’inizio, ma oltre a non poter disattivare i propri poteri, ha delle ossa extra nel dorso di ogni mano, che sono poi i suoi famosi artigli retrattili.




G A M M A

Gamma-Level-Mutant



Come gli Alfa e Beta, i mutanti di livello gamma sono piuttosto abili in combattimento, ma come conseguenza del gene X non possono passare per umani senza l’uso di qualche tipo di travestimento.
I poteri di Blink di creare dischi di teletrasporto e proiezioni di energia la rendono piuttosto adatta al combattimento, ma oltre a ciò, ha la pelle lilla, occhi senza iridi né pupille, capelli rosa e strani segni sul viso.
Nightcrawler può aderire alle superfici come l’Uomo Ragno, e può teleportarsi nei posti che conosce (entro un certo raggio), ma è nato con l’aspetto di un demone, completo di pelliccia blu, tre dita per mano e due dita principali per piede, occhi vuoti e gialli, orecchie da elfo, zanne e coda prensile.




D E L T A

Delta-Mutant



I mutanti di livello Delta sono quelli che, come gli Alfa e Beta, possono passare per umani a prima vista, ma che, al contrario di questi, possiedono poteri non ovvi e direttamente applicabili in un combattimento, con abilità molto più sottili, tanto da non permettere a un osservatore esterno di vedere il potere in azione.
I mutanti delta possono vivere per anni senza realizzare di essere effettivamente dei mutanti, a causa della natura dei loro poteri.
Domino è una mutante Delta che, quando ha una scarica di adrenalina, può aumentare a suo favore, all’interno del suo campo visivo, le probabilità di vincere, anchese questo non è automatico, perché deve attivamente sfruttare questa “Buona Fortuna”. Se Domino venisse colpita, non potrebbe semplicemente rimanere lì ferma contando sul fatto che i proiettili la manchino: se iniziasse a scappare, sarebbe accuratamente evitata da ogni colpo.
Un altro mutante Delta è Forge, che può istintivamente costruire o riparare macchinari senza che nessuno gli spieghi o lui stesso capisca del tutto come essi funzionino.




E P S I L O N

Epsilon-Mutant



I mutanti di livello Epsilon o hanno poteri di tipo non-combattivo o non hanno affatto poteri, ma come quelli di livello gamma non possono nascondere ciò che sono.
Molti esempi di questa classe di mutanti possono essere ritrovati tra i Morlock, una comunità che ha scelto di vivere nelle fogne piuttosto che in mezzo agli esseri umani.
Tommy dei Morlock ha strani segni colorati sul viso, e la capacità di diventare bidimensionale a suo piacere.
Il gene X ha cambiato il corpo di Artie Maddicks, rendendolo un essere rosa, calvo, con delle protuberanze sulla testa e gli occhi grandi e bianchi: oltre a ciò, ha perso la capacità di parlare, e può comunicare solo proiettando i suoi pensieri sotto forma di ologrammi.




O M E G A

Omega-Level



Queste persone sono il reale motivo della paura che provano gli esseri umani e le agenzie governative: sono i mutanti i cui livelli di potere sono tali da renderli un serio pericolo, dato che sono capaci di portare distruzione su larga scala e sono difficili da abbattere, contenere o uccidere.
Un ovvio mutante Omega è Magneto, i cui poteri magnetici lo hanno portato a sviluppare una serie di capacità che gli permettono anche di manipolare campi gravitazionali e elettricità fino a certi livelli.
Tempesta potrebbe essere considerata una mutante omega, data la sua capacità di manipolare gli elementi (potere che non può del tutto disattivare, dato che è legato alle sue emozioni).
L’Uomo Ghiaccio si sta dimostrando un esempio di mutante omega: nonostante inizialmente apparisse come un Alfa, negli ultimi anni l’Uomo Ghiaccio ha finalmente iniziato a dare prova del suo pieno potenziale, e recentemente ha mostrato di poter creare copie di se stesso capaci di comportarsi come un esercito di esseri di ghiaccio.



Fonte: Newsarama.Com
Traduzione: AryUna
view post Posted: 23/1/2012, 13:43 X-Men: le 10 Fasi Essenziali - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire

CEREBRO
X-MEN: LE 10 FASI ESSENZIALI
Dopo Schism, tutto cambia, per cui ....



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È iniziata con Charles Francis Xavier, un mutante nato in America – un essere umano la cui biologia contiene il misterioso “gene X” o "fattore X", che concede poteri superumani e/o tratti fisici insoliti, e di solito si manifesta verso la pubertà. Gli anni adolescenziali di Xavier videro emergere poteri telepatici (assieme all’effetto collaterale di perdere i capelli verso i vent’anni). Studiò a Oxford, diventando un esperto di genetica e mutazioni. Dopo un breve periodo nell’esercito, viaggiò per il mondo e incontrò altri mutanti che usavano le loro capacità per ottenere potere (come Amahl Farouk, il Re delle Ombre) o per conquistare la razza umana che dava loro la caccia (come Magneto).

Ritenendo che i giovani mutanti avessero bisogno di un rifugio sicuro dove potessero essere guidati a desiderare la coesistenza con i normali umani, e dove potessero imparare a controllare il loro poteri, Charles Xavier fondò una scuola. Col suo potente computer Cerebro, Xavier raccolse studenti che avrebbero imparato anche a proteggere l’umanità da terroristi mutanti che la minacciavano, divenendo una forza d’assalto nota come gli X-Men.

Nel corso dei decenni, gli X-Men hanno attraversato molti cambiamenti .... la loro casa è stata distrutta e ricostruita più volte .... si sono spostati in diverse basi nel mondo .... i loro obiettivi e le persone al comando sono cambiati più di una volta.

Ora, uno SCISMA ha causato l’emersione di due fazioni di X-Men .... contrapposte per idee e visioni del futuro.

Quindi, per aiutarvi a tenere traccia di tutto, ecco che X-Men World pensa a Voi!!

Ecco la storia essenziale degli X-Men in dieci semplici passaggi ... per permettervi di sapervi orientare nell'X-World post Schism!


I

La Prima Classe

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La Scuola Xavier per Giovani Dotati fu fondata a Westchester, NY, trasformando la residenza di famiglia di Xavier nella X-Mansion. Durante questi primi giorni, Charles Xavier fu aiutato dall’agente Fred Duncan dell’FBI, che fungeva da collegamento tra gli X-Men e il governo.
La Prima Classe di studenti di Xavier includeva Ciclope, Bestia, Uomo Ghiaccio e Angelo (successivamente chiamato Arcangelo). Jean Grey vi si aggiunse ben presto, usando il nome Marvel Girl, giusto in tempo per la prima missione ufficiale del gruppo contro Magneto. Questo gruppo è anche noto come “i più strani adolescenti di sempre” e i “Figli dell’Atomo".
L’avventuriero chiamato Mimo si unì successivamente solo per morire (anche se anni dopo si scoprì che non era morto, oops); il fratello minore di Ciclope, Havok, e la ragazza dai capelli verdi Polaris vennero reclutati, mentre la Bestia decise di andarsene, per unirsi in seguito ai Vendicatori; venne offerto l’ingresso all’Uomo Ragno, che disse di no perché non gli andava l’idea di essere in un gruppo (oh come sono cambiate le cose).
Dopo la morte apparente di Xavier, gli X-Men maturarono da un gruppo di studenti a giovani eroi sicuri di sé.
Durante quest’era, Magneto crea un “mutante definitivo " artificiale chiamato Alfa, che poi tradisce il suo creatore e lo trasforma in un bambino (come spesso accade). Oh .... e Xavier ricompare vivo e vegeto alla fine, rivelando di aver chiesto all’ex criminale Changeling di fingersi lui per gli ultimi mesi della sua vita (in quanto affetto da una malattia incurabile) mentre era fuori ad aiutare alcuni alieni da un'altra minaccia aliena.
Mmmhmm.




II

La Seconda genesi: gli "All New, All Different" X-Men


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Mentre investigano sull’isola di Krakoa, gli X-Men vengono fatti prigionieri, col solo Ciclope che riesce a fuggire. Ben presto Xavier riesce a reclutare un nuovo gruppo, composto di adulti da varie parti del mondo. Wolverine, Tempesta, Nightcrawler, Colosso, Banshee, Thunderbird e altri lavorano sotto la guida di Ciclope, salvando il vecchio gruppo da Krakoa.
Vedendo che Xavier ha dei nuovi aiutanti e decidendo di voler provare a vivere le loro vite, molti dei vecchi X-Men se ne vanno.
Gli "All-New, All-Different" X-Men attraversano un periodo tragico e bizzarro: una delle loro prime missioni porta a una morte nel gruppo, quella di Thunderbird, e Jean Grey diventa l’ospite della forza cosmica Fenice e Ciclope scopre che suo padre è vivo ed è un pirata spaziale (n.d.r. - eh sì a quanti di noi è capitato ...).
A un certo punto il gruppo si divide in due per settimane, con ogni parte convinta che l’altra sia morta.
Alcuni dei più grandi eventi sono l’incontro degli X-Men con l’Impero Shi'ar e la scoperta di un possibile futuro apocalittico in cui i robot cacciamutanti noti come Sentinelle governano la Terra. Intanto, "Baby" Magneto torna all’età adulta, ma solo come un uomo adulto, ma decenni più giovane di quanto dovrebbe essere. Anche Xavier subisce un cambiamento quando la sua mente viene trasferita in un corpo clonato, permettendogli di camminare di nuovo.
Questo periodo viene spesso considerato l’era classica degli X-Men, con trame e concetti che sarebbero rimasti nel mondo del fumetto e avrebbero influenzato gli scrittori Marvel (e non) nei decenni ancora a venire, con un'eredità creativa e "culturale" insuperata e su cui la Marvel stessa ancora si sostiene. Inoltre è in questo periodo che nasce il primo albo spinoff degli X-Men, dovuto al fatto che Xavier recluta una nuova classe di adolescenti, chiamati semplicemente Nuovi Mutanti.
Sempre in questo periodo - dopo diverse alleanze temporanee con gli X-Men e una breve storia romantica con l’umana Lee Forrester (una delle ex di Ciclope) -Magneto inizia a chiedersi se non si sia spinto troppo oltre nella propria visione di genocidio e sterminio della Razza Umana, assumendo una visione più aperta al compromesso ed a una possibile conciliazione con l'Homo Sapiens.




III

La Scuola di Magneto


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Influenzato dalla sua esperienza al fianco degli X-Men, Magneto si arrende e viene processato per i suoi crimini, ma il processo subisce un attacco imprevisto da parte della nuova Confraternita dei Mutanti Malvagi e Xavier viene gravemente ferito durante lo scontro. Obbligato a lasciare la Terra (solo la tecnologia Shi'ar può guarirlo), Xavier mette Magneto a capo della Scuola, sfidandolo a fare ammenda per il suo passato occupandosi della causa della coesistenza tra umani e mutanti.
Magneto assume il nome "Michael Xavier" e diventa il primo docente dei Nuovi Mutanti.
Ciclope lascia il gruppo, non volendo accettare la presenza di Magneto e passando a Tempesta il comando degli X-Men, la quale, sebbene recentemente senza poteri, riesce comunque a vincere un duello "d'onore" con Ciclope stesso. Dopo un paio di mesi, Ciclope si riunisce agli X-Men originali per formare un nuovo gruppo: X-Factor.
La Scuola di Xavier per Giovani Dotati affronta tempi duri. Il criminale Sinistro e i suoi Marauders danno vita ad un vero e proprio “Massacro Mutante" (mostrato nell’arco narrative omonimo) causando numerose morti nonostante gli sforzi degli X-Men. I Nuovi Mutanti vengono uccisi e poi resuscitati, ma conservano i ricordi del loro trauma. Magneto subisce di nuovo un processo (non essendo stato concluso il primo) ma controlla mentalmente i giudici per farsi assolvere di tutte le imputazioni: poi inizia a frequentare il criminoso Club Infernale.
Infine, Tempesta riacquista i suoi poteri appena in tempo perché gli X-Men affrontino una forza demoniaca nota come l’Avversario: Magneto non li aiuta ed il conflitto termina solo quando gli eroi sacrificano le loro vite per fermare il demone. Intanto i Nuovi Mutanti vengono attaccati da dei razzisti umani, e un membro del gruppo, Doug Ramsey/Cypher, viene ucciso.




IV

Sono Morti ... sono Leggende ..... Squadre Separate


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Commossa dal sacrificio degli eroi, l’entità cosmica Roma riporta gli X-Men in vita, decidendo che sia un vantaggio lasciare che il mondo continui a pensare che siano morti. In questo disegno, gli X-Men non informano la famiglia o gli amici di essere vivi, e neppure i loro colleghi assenti Magneto, Nightcrawler e Shadowcat (con questi ultimi due che partono per unirsi al gruppo Excalibur); gli X-Men traslocano in Australia e, grazie a un incantesimo lanciato da Roma, non possono essere rilevati o registrati da alcun genere di sorveglianza eccetto la vista e l’udito umani: ciò permette loro di agire per un po’ in modo più clandestino, anche se alla fine X-Factor scopre che sono vivi, durante uno scontro che lascia distrutta la X-Mansion.
Alla fine gli X-Men sono cacciati e ritrovati e quindi costretti a lasciare la loro base in Australia e fuggire attraverso il Seggio Periglioso, un portale lasciato da Roma in caso di emergenza che li salva dalla caccia dei Marauders trasportandoli in luoghi diversi, ma lasciandone pure alcuni privi di memoria e alterando fisicamente altri (Psylocke passò da una telepate Britannica in armatura a una telepate ninja asiatica).
Così divisi, passa un po’ di tempo prima che gli X-Men diventino di nuovo un gruppo, aanche se la vecchia amica di Xavier, Moira MacTaggert, guida per un po’ una propria squadra di X-Men guidata da Banshee.
I Nuovi Mutanti affrontano la morte di Doug e l’atteggiamento sempre più dispotico di Magneto.
Dopo alcune settimane e una battaglia cosmica che riporta indietro il membro del gruppo Magik a un’età prepuberale, i Nuovi Mutanti tornano per scoprire che la X-Mansion è in macerie e Magneto ha rinunciato al sogno di Xavier mesi prima e ha segretamente pianificato di fondere il Club Infernale, i Nuovi Mutanti e gli X-Men in un esercito per la dominazione dei mutanti. I ragazzi lo lasciano e presto iniziano a lavorare col misterioso soldato di nome Cable.
L’isola nazione di Genosha si scopre essere una serie minaccia per la razza mutante, e Tempesta diventa una bambina .... più o meno come Magik e come Magneto in passato.




V

Riunione e Riorganizzazione: Squadra Oro e Squadra Blu


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Dopo aver lasciato viva Genosha, Tempesta torna adulta e si riunisce ai vecchi amici (e al nuovo compagno Gambit) formando un nuovo gruppo di X-Men che subito riparte per lo spazio a recuperare Xavier, e ciò appena in tempo per combattere il Re delle Ombre, riunendosi a numerosi ex membri del gruppo e a X-Factor.
Alla fine dell’avventura gli X-Men ancora una volta sono vittoriosi, ma le gambe di Xavier sono nuovamente immobilizzate.
Xavier e i suoi eroici studenti ricostruiscono la X-Mansion ed i membri di X-Factor (i primi X-Men) si riuniscono agli X-Men, creando un organico sufficiente da riorganizzare le forze della Mansion attorno a due squadre: la Squadra Oro guidata da Tempesta e la Squadra Blu guidata da Ciclope.
Le cose divennero folli durante quest’ era degli X-Men.
I gruppi appresero di molti possibili futuri e parevano incrociare regolarmente persone di universi paralleli o linee temporali alternative.
Il clone cattivo di Cable, Stryfe, liberò una piaga per i mutanti nota come Virus Legacy, che uccise molte vittime prima che Colosso si sacrificasse per curarlo.
Il lato oscuro di Xavier diede vita alla creatura nota come Onslaught, che apparentemente uccise tutti i principali supereroi della Terra (che però rispuntarono vivi in seguito).
Gli alieni mutaforma noti come Skrull si infiltrarono nel gruppo (non in modo molto efficace).
Ciclope, che aveva agito in modo alquanto scarso dopo essersi riunito agli X-Men, si fonde temporaneamente con Apocalisse e diventa di nuovo un duro, con un atteggiamento molto più cupo.
Wolverine riacquista nel suo corpo l'adamantio che gli era stato tolto violentemente in una drammatica battaglia da Magneto.
Magneto viene apparentemente ucciso, solo per ricomparire in seguito e far saltare in aria la X-Mansion (di nuovo), per poi diventare catatonico e infine sparire; viene apparentemente ringiovanito e di nuovo riformato, ma si scopre che si tratta di un clone e il vero Magneto, con la mente guarita, quasi distrugge la Terra prima di decidere che invece prenderà il controllo di Genosha per trasformarla in una nazione mutante.
La ricostruita X-Mansion viene ribattezzata Istituto Xavier per l’Istruzione Superiore, con l’ex nemica Emma Frost che trasforma la sua Massachusetts Academy nella nuova Scuola per Giovani Dotati, addestrando il nuovo gruppo "Generation X". Alla fine quella scuola chiude e il governo smette di sovvenzionare X-Factor.




VI

Nuova Era per Nuovi X-Men


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Dopo la scoperta dei diari profetici scritti dalla psichica Destiny, e a seguito di un tentativo di Magneto di muovere la guerra definitiva contro la razza umana, gli X-Men si riorganizzano di nuovo.
Rogue e Tempesta se ne vanno con una parte del gruppo ("X-Treme X-Men") per cercare gli altri diari di Destiny, mentre gli X-Men che restano con Xavier adottano un approccio ed una filosofia pubblica del tutto diversa: abbandonano i costumi e indossano dei vestiti di pelle nera, mostrandosi come una forza volontaria di soccorso e antiterrorismo piuttosto che cercare di sembrare eroi simili ai Vendicatori.
Non molto dopo, Genosha viene ridotta in macerie, lasciando milioni di mutanti morti e scioccando il mondo: gli X-Men a quel punto rendono pubbliche le loro identità e trasformano la villa in una scuola a pieno titolo e un rifugio sicuro, accogliendo centinaia di individui. La X-Corporation fonda ambasciate intorno al mondo per ampliare l’influenza del gruppo e molti adolescenti umani ora accolgono gli X-Men quali eroi e simboli della controcultura.
Gli X-Men ora dividono il loro tempo tra essere eroi ed essere insegnanti: Xavier riacquista la capacità di camminare, Wolverine scopre l’intera natura del programma Weapon X che ha fuso del metallo al suo scheletro, e - soprattutto - una nuova recluta, Xorn, si scopre essere Magneto travestito (anche se in seguito ci viene detto che non era Magneto ma solo un tizio che ne aveva preso le sembianze) e finisce per distruggere gran parte di New York, uccidendo molte persone nel tentativo di distruggere la razza umana, aiutato e influenzato senza saperlo da una forma di vita batterica senziente che desiderava far spazzare via i mutanti da una terrorizzata razza umana.
Quando la polvere si posa, il criminale è morto (come pure Jean Grey), Xavier (di nuovo paraplegico) lascia la X-Mansion, e la paura dei mutanti è ai massimi storici. Anche se pensa di andarsene, Ciclope viene influenzato dallo spirito di Jean a farsi invece carico della scuola, col suo nuovo amore Emma Frost al suo fianco.




VII

Ritorno alle Origini: Stupefacenti


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Dopo l’attacco a New York e vista la nuova ondata di sfiducia che è sorta verso i mutanti, Ciclope decide di mantenere il profilo pubblico degli X-Men dopo l'"outing" precedentemente fatto, ma con un'attitudine molto più forte, come vero e proprio super-team di supereroi, sullo stile dei Vendicatori, sperando di poter mostrare che si tratta di eroi che dovrebbero ispirare speranza piuttosto che di qualcosa da temere e odiare. Cambiano gli obiettivi delle loro missioni, più volti a combattere generiche minacce per l’umanità, piuttosto che concentrarsi sul combattere terroristi mutanti; si apre anche un dialogo e dei rapporti con vari governi e agenzie legali. Gli X-Treme X-Men tornano progressivamente nei ranghi, avvicinandosi alla nuova filosofia di Cilope, diventando ora una forza di polizia mutante legalmente riconosciuta come X-Treme Sanctions Executive o XSE.
Anche se gran parte dell’umanità ha di nuovo paura dei mutanti grazie agli attacchi a New York fatti dal criminale non-Magneto, gli X-Men stanno acquisendo maggiore autorità e influenza politica: acquisiscono anche nuovi alleati quando aiutano lo S.W.O.R.D. (Sentient World Observation and Response Department) a sconfiggere numerose minacce. Wolverine inizia a divider il suo tempo tra gli X-Men e la nuova incarnazione dei Vendicatori, ottenendo ulteriore attenzione positiva per i mutanti e gli X-Men.
Nel mezzo di tutto ciò, Colosso viene resuscitato.
Intanto, diversi ex membri dell’ora defunto gruppo governativo X-Factor finiscono per riunirsi come X-Factor Investigations, indagando su cospirazioni e aiutando i mutanti che non vengono aiutati dalla polizia o dagli X-Men. E Lucas Bishop lascia la X-Mansion per fare il poliziotto a New York City, pattugliando l’area ora nota come "Mutant Town" per via della sua ampia popolazione con gene X.




VIII

M-Day


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La figlia di Magneto, Scarlet, era sempre stata in grado di influenzare la realtà in piccolo modi, alterando le probabilità per causare incidenti ai suoi nemici, ma di recente un distacco dalla realtà aveva fatto sì che attingesse ai suoi poteri come mai prima, facendo sciogliere i Vendicatori e morire diversi dei loro membri.
In seguito gli X-Men si incontrarono con i riformati Vendicatori per discutere di cosa fare della donna quando lei impazzì di nuovo e ricreò la Terra secondo i suoi voleri, mettendo al commando i mutanti: infatti quando gli eroi si ricordarono come il mondo avrebbe dovuto essere e lottarono contro di lei, lei rimise le cose a posto, ma eliminò anche il gene X da milioni di mutanti nel mondo.
Nel giorno noto come "M-Day", il potere di Scarlet ridusse la popolazione attiva dei mutanti a meno di duecento.
La XSE e la X-Corporation sono defunte e gli X-Men ora hanno un gioco completamente nuovo: la loro razza affronta l’estinzione e sono necessarie nuove strategie, ma allo stesso tempo, Xavier (che ora può camminare di nuovo grazie a un effetto collaterale dell’ M-Day) non gode più di fiducia, poiché vengono scoperti diversi inganni da lui perpetrati. L’M-Day ripristina anche tutti i ricordi di Wolverine, rendendolo leggermente più violento e scostante, più o meno come la prima volta che era entrato nel gruppo.
Per molti mesi non viene attivato nessun nuovo gene X mutante, ma poi nasce una bambina mutante. Gli X-Men e altri competono tra loro per trovare la bimba, credendo che sia la chiave della speranza o della dannazione della razza mutante. La ragazza, Hope, viene infine affidata a Cable, che la protegge e la alleva nel futuro.
Ciclope sposta gli X-Men a San Francisco, dove i mutanti vengono generalmente accettati; il fatto sanziona anche la creazione di una nuova X-Force, una squadra segreta che ucciderà silenziosamente i nemici che non possono essere gestiti in altro modo.




IX

Nazione-X


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Dopo vari conflitti con il governo, Ciclope decide “al diavolo” e sposta la base degli X-Men su un’isola al largo delle coste della California: ora i Mutanti vanno a costituire una piccola nazione di mutanti, Utopia, dove tutti sono i benvenuti, inclusi vecchi nemici ed alleati che desiderano trovare rifugio e ricominciare da capo.
Piuttosto che essere lieti del fatto che ora i guerrieri mutanti e i loro studenti siano isolati, i governi mondiali si spaventano ancora di più perché ora i mutanti rimasti sono organizzati sotto un unico capo, una paura che cresce ancor di più quando Magneto e Namor, Re di Atlantide (il primo mutante), si uniscono agli X-Men su Utopia.
Ciclope diventa caratetrialmente più freddo e pragmatico, facendo sì che vecchi amici e alleati non si fidino più di lui: la rivelazione poi della organizzaizone da parte sua e dell’esistenza di X-Force dà fastidio a molti, così come le sue decisioni quando tenta di proteggere Hope. Alla fine, iniziano ad apparire dei nuovi mutanti, ma sono ancora così pochi che Ciclope considera la razza al limite dell’estinzione: dal sogno di coesistenza, si è stati costretti a passare ad un obiettivo più pragmatico e di breve termine: sopravvivere a ogni costi.
Quando un gruppo di X-Men viene sconfitto dalla nuova incarnazione del circolo interno del Club Infernale (un gruppo di adolescenti tanto ingegnosi quanto sociopatici), Ciclope autorizza uno dei suoi studenti adolescenti a usare forza letale per proteggere centinaia di ostaggi innocenti. Disgustato da ciò, Wolverine decide di andarsene, portando con sé coloro che credono che i giovani studenti dovrebbero essere protetti dal combattimento attivo il più a lungo possibile, e che i metodi di Ciclope sono diventati oramai troppo militaristici.




X

Scisma ..... ed oltre ......


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Wolverine, Kitty Pryde, l’Uomo Ghiaccio, la Bestia e altri ricostruiscono e riaprono la X-Mansion come scuola, ora ribattezzata Istituto Jean Grey di Istruzione Superiore e gestita Kitty e Wolverine, che si stanno adattando alla loro nuova posizione di non guidare semplicemente delle persone in combattimento ma anche di organizzare classi, avere a che fare con la politica e fare del loro meglio per guidare l’intero corpo studente. Le loro avventure sono narrate nella testata Wolverine and The X-Men.
Ciclope continua a operare su Utopia, guidando coloro che vi sono rimasti: il suo gruppo di strada è guidato da Dazzler, mentre lui comanda una squadra di grossi Calibri (che include Magneto, Tempesta, Namor e altri) soprannominata “Squadra Estinzione”, che agisce per fermare anche minacce di livello mondiale e non solo mutanti malvagi. Le loro avventure sono narrate nelle pagine di Uncanny X-Men (Vol. II).
Ciclope ha anche messo assieme alcuni altri gruppi: una squadra scientifica, l'X-Club, guidata dall’avventuriero della Seconda Guerra Mondiale Dr. Nemesis, una squadra di sicurezza, guidata da Psylocke, le cui avventure sono narrate nella testata X-Men (Vol. II).
Dani Moonstar guida il suo gruppo di “pulizia" in New Mutants (Vol. III).
Hope e un piccolo gruppo sono in missione su mandato di Ciclope a cercare qualunque mutante appena emerso, come si vede nelle pagine di Generation Hope.
Intanto, Rogue e alcuni degli altri si occupano della ricaduta di avventure recenti, nella serie X-Men: Legacy.
X-Force continua a operare nella serie Uncanny X-Force e la X-Factor Investigations si è recentemente riunita a Havok e Polaris, a loro volta mandati da Ciclope, come si può leggere in X-Factor.



Con questo siete in pari! Ora andate e godetevi le letture dell’era Post-Scisma degli X-Men (finché dura .... non penserete che tutto rimanga così per un ragionevole tempo .....)!




Fonte: Newsarama.Com
Traduzione: CMT
view post Posted: 23/1/2012, 12:04 Marvel Mutant Titles - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire

X-PREVIEWS
MARVEL MUTANT TITLES
In Uscita il 25.01.2012


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In Questo Numero
- Astonishing X-Men (Vol. III) # 46
- Daken: Dark Wolverine # 20
- Deadpool (Vol. III) # 49.1
- X-Men Legacy # 261




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Astonishing X-Men (Vol. III) # 46

CITAZIONE
STORY BY: Greg Pak
ART BY: Mike McKone
COLORS BY: Rachelle Rosenberg
LETTERS BY: VC - Joe Caramagna
COVER BY: Mike McKone, Rachelle Rosenberg

• Cyclops teams up with alternate versions of your favorite X-Men
• What is the identity of the villain Saviour?!

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Daken: Dark Wolverine # 20

CITAZIONE
STORY BY: Rob Williams
ART BY: Alessandro Vitti
COLORS BY: Cris Peter, Rachelle Rosenberg
LETTERS BY: VC - Cory Petit
COVER BY: Giuseppe Camuncoli, Frank Martin

• The Kingpin of L.A. revealed!
• A standalone issue featuring Daken and FBI agent Donna Kiel
• Can Daken be redeemed?

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Deadpool (Vol. III) # 49.1

CITAZIONE
STORY BY: Daniel Way
ART BY: John McRea
COLORS BY: Veronica Gandini
LETTERS BY: VC - Joe Sabino
COVER BY: Ryan Stegman, Michael Babinski, Marte Gracia

• Get caught up before “DEAD” launches next month!

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X-Men Legacy # 261

CITAZIONE
STORY BY: Christos Gage
ART BY: David Baldeon, Jordi Tarragona
COLORS BY: Sonia Oback
LETTERS BY: VC - Cory Petit
COVER BY: Mark Brooks, Mirco Pierfederici, Frank D'Armata

Classic X-Villain EXODUS returns! And he intends to mend the divide between the X-Men…by any means necessary.

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Edited by The Lawyer - 23/1/2012, 17:46
view post Posted: 20/1/2012, 23:39 Expanded Avenge - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire
UPDATE - XIII

Wolverine & The X-Men # 9 - Cover & Press Release



CITAZIONE
WOLVERINE & THE X-MEN # 9
Written by JASON AARON
Pencils & Cover by CHRIS BACHALO
ON SALE THIS APRIL!

Official Press Release

This April, as the Marvel Universe waits on baited breath for the arrival of the all-powerful Phoenix Force, Wolverine must choose a side of the coming war…but will the Jean Grey School of Higher Learning follow? Find out if Logan fights for mutantkind or mankind in Wolverine & The X-Men #9 from the blockbuster creative team of Jason Aaron & Chris Bachalo available in comic shops worldwide and on the Marvel Comics app this April!

Which team will reign supreme?

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view post Posted: 20/1/2012, 17:25 Expanded Avenge - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire
UPDATE - XII


Uncanny X-Men (Vol. II) # 11 - Cover & Press Release



CITAZIONE
UNCANNY X-MEN (Vol. II) # 11
Written by KIERON GILLEN
Art & Cover by GREG LAND
ON SALE THIS APRIL!

Official Press Release

"As the Phoenix Force continues its bee-line towards Earth, Cyclops leads the X-Men into their toughest battle yet! Also, fans can’t miss two mammoth titans, Colossus and Red Hulk, square off in a bare knuckle brawl across Utopia with an outcome that may sway the tide of the war! Can the X-Men keep the Avengers out of their nation? Find out in Uncanny X-Men #11 from the blockbuster creative team of Kieron Gillen & Greg Land, available in comic shops worldwide and on the Marvel Comics app this April!

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view post Posted: 20/1/2012, 13:18 Expanded Avenge - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire
UPDATE - XI

Avengers Vs. X-Men # 2 (of 12) - Alternate Cover & Press Release



CITAZIONE
AVENGERS VS. X-MEN #2
AVENGERS VS. X-MEN #2 BRADSHAW VARIANT
Written by BRIAN MICHAEL BENDIS, JASON AARON, MATT FRACTION, JONATHAN HICKMAN, ED BRUBAKER
Art by JOHN ROMITA JR.
Cover by JIM CHEUNG
Variant Cover by NICK BRADSHAW
ON SALE THIS APRIL!


Official Press Release

This April, the biggest names in the industry pit the largest super hero franchises against one another for the biggest war in comics history in Avengers Vs. X-Men! To celebrate this blockbuster event, Marvel has your first look at the Avengers Vs. X-Men #2 Bradshaw Variant by red-hot artist Nick Bradshaw! With the opening salvo fired, the time for talking is over. What side does Wolverine choose and what decision will Hope make that may turn the tide of the war… just as it begins?
Don’t miss out on all the action in Avengers Vs. X-Men in comic shops worldwide and on the Marvel Comics app this April!
Which team will reign supreme?

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view post Posted: 18/1/2012, 15:42 Expanded Avenge - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire
UPDATE - X

Avengers Vs. X-Men # 2 (of 12) - Cover & Press Release



CITAZIONE
Avengers Vs. X-Men #2 (Of 12)
Jason Aaron (W) • John Romita Jr. (A)
Cover By Jim Cheung
Variant Covers By Nick Bradshaw & Carlo Pagulayan

As The Opening Shot Is Fired, The Avengers Storm The Beach Of Utopia, And The Phoenix Draws Ever Nearer To Earth!
But Which Side Will Wolverine Fight On?
And What Choice Will Hope Make That Will Change The Direction And Scope Of The Conflict Dramatically?

32 Pgs./Rated T+ …$3.99

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view post Posted: 17/1/2012, 23:20 Expanded Avenge - X-Men World 2.5.1 - Una Fenice che non vuole morire
UPDATE - IX

Avengers vs X-Men # 1 - Press Release & Alternate Cover




CITAZIONE
Official Press Release

This April, the biggest names in the industry pit the largest super hero franchises against one another for the biggest war in comics history in Avengers Vs. X-Men! To celebrate this blockbuster event, Marvel has your first look at the Avengers Vs. X-Men #1 Stegman Variant by red-hot artist Ryan Stegman! The Phoenix Force is headed towards Earth and Captain America is determined to prevent the destruction of the whole world by stopping it. But when word gets to the X-Men that the Phoenix is returning, Cyclops will do anything he can to save it…including going up against Earth’s Mightiest! But who is right? Will mutantkind be saved or will the world be annihilated? Don’t miss out on all the action in Avengers Vs. X-Men #1 in comic shops worldwide and on the Marvel Comics app this April!

Which team will reign supreme? Join the conversation on Twitter with #AvX!
For more on Avengers Vs. X-Men, please visit http://avx.marvel.com

AVENGERS VS. X-MEN #1 (JAN120625)
AVENGERS VS. X-MEN #1 STEGMAN VARIANT (JAN120626)
Written by BRIAN MICHAEL BENDIS, JASON AARON, MATT FRACTION, JONATHAN HICKMAN, ED BRUBAKER
Art by JOHN ROMITA JR.
Cover by JIM CHEUNG
Variant Cover by RYAN STEGMAN
FOC – 2/27/12, ON SALE – 4/3/12

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617 replies since 4/4/2003