The First Insane Life Of DeadPool, by Augie De Bleck Jr.

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view post Posted on 30/4/2009, 17:12

PontifeX MaXimus del Sacro Culto di Chris Claremont & Grant Morrison

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CEREBRO
THE FIRST INSANE LIFE OF DEADPOOL
by Augie De Bleck Jr.

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Negli ultimi mesi, mi sono lamentato del modo sciocco in cui la Marvel ha scelto di raccogliere la serie di "Deadpool" del 1997.

Per ragioni di "completezza", il primo volume ("Deadpool Classic, Volume 1"), contiene "New Mutants" # 98 ( prima apparizione di Deadpool), le due mini-serie di quattro dal buon pedigree (scritte da Mark Waid e Fabian Nicieza, con l'arte di Joe Madureira e Ian Churchill), e il primo numero della serie regolare.

La seconda raccolta consiste dei numeri # 2-8 della serie, così come il numero -1 e il primo Annual.

Nulla contro quelle prime due mini-serie, ma è la serie regolare scritta da Joe Kelly che tutti ricordano con affetto che merita il migliore trattamento: Mi spingerei addirittura a dire che il primo anno merita una raccolta cartonata.
Ti ritrovi Ed McGuinness e Pete Woods ai disegni, santo cielo, con un numero vincitore di un Eisner a concludere l'anno.
Con Deadpool che appare nel film di Wolverine ora e di nuovo protagonista di una propria serie, sarebbe il momento per una corretta raccolta in TPB.

Invece? La Marvel ha seguito questa strada, dove il numero 1 di una serie è in un volume diverso dai numeri # 2-8.
Non ha senso. E' decisamente sciocco.
Perché non lasciare il primo numero fuori dal primo della raccolta e utilizzarlo come inizio del secondo volume?
Persone che vogliono la run di Kelly l'avranno senza dover acquistare più di quello che vogliono; le persone che vogliono storie di Deadpool saranno ancora in grado di raccoglierle tutte.

Ancora peggio, l'attuale serie "Deadpool" si ha in raccolte cartonate ("Deadpool Volume 1: Secret Invasion" è in formato Marvel Premiere Edition), ma ancora niente per la classica serie scritta da Kelly.

In ogni caso, tutto questo lamentarmi mi ha fatto tornare su quegli albi questo fine settimana.
Diamo uno sguardo.


DEADPOOL
1997

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Avevo dimenticato quanto a fondo la serie andasse: non si tratta solo di una serie con la partecipazione di un mercenario chiaccherone, una specie di Bugs Bunny/Groucho Marx con i superpoteri .... si tratta di una serie con un forte ma ancora misterioso cast, una struttura di trama d'insieme, e un'umorismo originale che rivela il carattere, mentre diverte con riferimenti alla cultura pop, striature di umorismo nero, e occasionali rotture della quarta parete.

Kelly infonde però anche una grande umanità in Wade Wilson, a/k/a Deadpool: questo è un personaggio con un potere di guarigione affetto da cancro ... è classicamente un villain, ma nel suo sangue scorrono tracce di eroismo.
Questo non è il tipo di eroismo che gli scrittori appiccicano sui cattivi così che la società possa giustificare una serie regolare. No, Wilson è un personaggio a un bivio nella sua vita: tutto questo che l'ha portato fino a questo punto gli dà miste emozioni e Kelly abilmente include il conflitto interno di Wilson nella storia in modo tale da non fare di Deadpool un depresso che ce l'ha con i mutanti.
Invece, fa di lui un personaggio per cui valga la pena tifare, anche mentre sta affettando e spezzettando ribelli nella giungla del primo numero - per soldi.

Deadpool # 1 fa partire le cose bene, introducendo tutti i membri del cast di supporto in modo rapido ed efficiente.
Ci sono molti punti interrogativi riguardo molti di loro, in particolare Blind Al, la coinquilina/ostaggio di Deadpool a San Francisco; viene inoltre introdotta la Hellhouse (con sede in Chicago), che è una bettola per furfanti per raccogliere taglie su ricercati. (Non mi riferisco generalmente a "ricercati" da parte della polizia...) ... conosciamo anche Weasel, il confidente di Deadpool, e T-Ray, un compagno mercenario e antagonista di Deadpool.

La prima cosa che si nota quando si legge la serie sono i dialoghi a raffica: non si ferma mai.
Addicendosi al nick del "mercenario chiaccherone", Deadpool è tutto una marea di parole che sommergono il lettore in maniera più voluminosa di quanto probabilmente desiderassero scrivere Brian Bendis o Chris Claremont, ma calza bene al personaggio, e ci conduce al cuore della serie senza sbattere tutto subito in faccia.
Gli script di Joe Kelly fanno un ottimo lavoro danzando intorno ai punti della trama, spesso oscurandoli o suggerendoli per mantenere la suspense.

Via via che scorrono i numeri, si inizia a notare che Deadpool è un personaggio più profondo rispetto alla comparsa di quando era stato presentato in "New Mutants" all'epoca: è un' anima con un conflitto interno, preso tra il bene e il male, portato alla luce dalla donna che ama (Siryn), ma riportato sul lato più oscuro delle cose da un bisogno quasi patologico di creare il caos e di usare la violenza per risolvere i suoi problemi.

Questo non è una serie, come il "Ka-Zar" di Mark Waid, di cui ho parlato Q_U_A (su Marvel Land), che utilizza le conversazioni profonde e significative per spingere la storia e la caratterizzazione in avanti.
Kelly usa tutti i clichè delle storie dei supereroi per raccontare la sua storia, Deadpool non va molto lontano prima di sguainare la sua lama o sparare con la pistola, o finire in una rissa con qualcuno: tutti i suoi conflitti sono esternalizzati.
Stiamo parlando di una serie che riporta in gioco Typhoid Mary come specchio per problemi attuali di Deadpool, che poi parte per una sequenza di uccisioni che termina solo quando i suoi sbeffeggiamenti di "eroe" verso Deadpool gli causano un crollo e lui la picchia eccessivamente. Vedi? Finisce in scazzottata, ma poi le cose basate sul personaggio che lo guidano creano un cambiamento sia nelle azioni che nel personaggio.
Fatto bene, è un modo meraviglioso per infilare l'evoluzione del personaggio senza annoiare il lettore di un mezzo molto visivo.
Fatto male, cade a terra con un boato.

Kelly fa un lavoro eccellente con "Deadpool" facendolo bene.

Le chiacchiere non-stop nella serie talvolta sono un po' datate per il pubblico di oggi.
Se siete giovani e non completamente al passo con i riferimenti alla cultura pop della metà degli anni '90, si potrebbe ritrovarsi persi una volta o due, ma non si perde troppo, però. Si potrebbe perdere una sfumatura o due, ma il punto della storia non è mai la gag ... e se siete come me, vi piacerà il sapore nostalgico dei riferimenti a Ricki Lake e Keri Strug. (Ci credereste che il memorabile volteggio di Strug è stato nel 1996? - N.d.T: si riferisce al secondo volteggio eseguito alle olimpiadi di Atlanta per la gara a squadre compiuto da un'atleta che, essendosi storta la caviglia al volteggio precedente, ha concluso su una sola gamba e ha fatto vincere la medaglia d'oro alla squadra statunitense).

L'unica cosa che mi preoccupa di questa serie è il numero di "potenziali" nei primi otto o nove numeri.

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Kelly mette insieme un sacco di cose nei primi numeri senza alcun suggerimento; c'è una gag ripetuta di un senzatetto che parla con persone a caso di segni e presagi; T-Ray sta facendo un sacco di rumore e fa molto poco con Deadpool; c'è la banda della misteriosa società di Landau, Luckman, e Lake che appare qua e là, senza alcun effetto. Appaiono sul numero -1, ma questo è un numero che va considerato più come un esercizio stilistico di Kelly e Aaron Lopresti nell'invocare lo stile di Steranko, non come un capitolo fondamentale nella storia di Deadpool. C'è anche un pannello vicino alla fine dell'albo nel cui sfondo si legge "Steranko" in caratteri psichedelici anni '60.

Mi ricordo vagamente che la maggior parte di queste cose danno i loro frutti negli anni seguenti. So che la storia di T-Ray si risolveva proprio dopo il primo anno della serie, e che LL e L diventano regolari della serie un po' più tardi. Ma la natura stessa della narrazione seriale ha portato Kelly, a mio avviso, a disporre più carte prima di quanto forse ce ne fosse stato il bisogno. E' bello per creare tensione e introdurre antagonisti lentamente, ma è sconvolgente, ad un certo punto, realizzare quanto poco è stato risolto verso l'ottavo numero per dire.

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L'ARTE DI DEADPOOL



Non ero abituato ai manga o anime nel 1997, o avrei sicuramente riconosciuto l'influenza che avevano sullo stile di McGuinness: quelle linee spesse, quei designs dei personaggi che derivano da un'animazione Disney o da un gioco alla Street Fighter, quelle scene d'azione frenetica.
I disegni di McGuinness, anche così presto nella sua carriera, erano qualcosa di completamente sviluppati che valeva la pena guardare. Ancora oggi, credo che l'arte in questa serie resista: la sua narrazione è maturata un po', ma lo stile dei disegni è particolarmente pulita.
Le linee di velocità proposte per gli spostamenti sia grandi che piccoli aggiungono uno stile all'arte che non era comune allora: Jim Lee e i suoi cloni potevano avere adottato un gran numero di tratti dalla stessa fonte pochi anni prima, ma McGuinness andava in una direzione diversa.

E' affascinante da guardare ed i suoi personaggi emozionano.

Deadpool riversa battute come nulla fosse, ma le reazioni a esse sono realmente sui volti di coloro che lo circondano. Dannazione, anche il linguaggio del corpo di Deadpool e l'occasionale strabismo degli occhi sulla sua maschera può trasmettere un'emozione. Non è solo la superficie lucida della sua influenza in mostra qui, c'è un'abilità onesta e buona al lavoro qui, e mentre alcuni sfondi potrebbero soffrirne, è uno scambio che sono disposto a fare.

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Il tempismo di McGuinness nell'ambiente non avrebbe potuto essere migliore.
Deadpool esordì durante la run di Joe Madureira sugli X-Men e lo stile di McGuinness ha alcune somiglianze con quello di Madureira, per la maggior parte nel senso che sembrano trarre da simili influenze: anzi, a ben vederei due hanno anche condiviso un colorista, Christian Lichtner e il suo Liquid! Studio che hanno avuto il credito per alcuni dei primi numeri di Deadpool, e sono anche stati coloristi regolari sulla serie X-Men e, per quanto ricordo, sono stati coloristi esclusivi per Madureira fino ad oggi.

Questa serie è stata il colpaccio per McGuinness. Prima di questo, la sua maggiore pretesa alla notorietà è stato un breve periodo su "Vampirella". Ricordate quando venivano pubblicati? In ogni caso, McGuinness si è comportato bene sulla serie, ed è solo migliorato, mostrando una grande varietà di influenze ed esperienze.



TUTTI SALTINO NELLA PISCINA(morta)!



Ho paura che recuperare Deadpool in singoli numeri oggi potrebbe rivelarsi una sorta di sfida anche perchè quel primo anno aveva avuto un paio di deviazioni, in particolare con un numero "-1" durante l'evento "Flashback" della Marvel, e un annual con co-protagonista Daredevil che si incastrava tra i numeri regolari e costituiva una parte necessaria della trama.

Kelly scriveva due serie all'epoca: la sua run su "Daredevil" con Cary Nord potrebbe essere meritevole di una futura analisi e pertanto era naturale mettere lo scuro e triste Daredevil contro il folle e violento Deadpool, anzi è stato un colpo di genio.
Kelly ha giocato con stili diversi di narrazione, utilizzando per Daredevil didascalie brevi accanto alla bocca instancabile di Deadpool; l'incontro poi tra la spalla di Deadpool, Weasel, e Foggy Nelson era tale da rischiare di rubare l'intera scena, anche se si tratta solo di un paio di pagine di pura ilarità.

Tuttavia, si tratta di una serie divertente da riguardare oggi. I volumi "Deadpool Classics" possono avere un effetto fatale per loro, ma almeno mantengono l'ordine di lettura corretto dei numeri per voi.

McGuinness lasciò la serie subito dopo il primo anno per lavorare sulla serie "Fighting American" di Rob Liefeld e Jeph Loeb, ma i disegni di Pete Woods sono stati una naturale adatta per lo stile della serie (anche se oserei dire che i suoi migliori lavori siano stati sulla serie "Robin" di Chuck Dixon, però).
Molto più tardi, Christopher Priest e Gail Simone avrebbero lasciato i propri segni sul personaggio, ma è sempre la run di Joe Kelly sulla serie che rimane sentita come la più memorabile e lo è per me.
Il personaggio che Rob Liefeld ha creato con Fabian Nicieza per un numero di "New Mutants" sicuramente è cresciuto in qualcosa di più memorabile e più profondo che molti di noi, probabilmente, potevamo immaginare in quel momento.

Detto tutto questo, la recente serie "Cable and Deadpool" è stata raccolta in una serie di volumi: ho letto quella serie sporadicamente, ma ho apprezzato quando l'ho fatto. Forse è il momento di leggerli prossimamente: non si può sbagliare con Fabian Nicieza e Mark Brooks, si può?

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Come di consueto, i miei occhi sono più grandi rispetto al tempo che ho a disposizione.


PIU ATMOSFERA DA MARVEL 1997



L'unica cosa che mi colpì dalla lettura di tutti questi numeri è la grande quantità di contenuti editoriali in alcuni di essi.
La Marvel tendeva all'epoca ad aprire il sipario per promuovere i loro albi: brevi interviste diventarono annunci di due pagine sui prossimi progetti (il che comprende un colloquio con P. Craig Russell su un one-shot del Dottor Strange che suona incredibile per me oggi) e
spesso le due pagine di lettere erano accompagnata da due o tre pagine di materiale preparatorio annotato.

La "Storia Finora" era di due pagine, prima di essere trasferita nel pieghevole di copertina che ha aggiunto un "enormità" di quattro centesimi per i prezzi dell'epoca ... e sembrava che ci fossero più pagine di storia ininterrotte prima degli annunci, che erano raggruppati in sezioni di due pagine, in modo che la storia non scorresse una pagina si e una no nel modo in cui spesso accade oggi (quelle pagine a destra sono più prezioso per gli inserzionisti, non lo sapevate?).
Ho appena contato - molti di questi fumetti hanno 40 pagine, non 32: immagino che la Marvel vendesse abbastanza pubblicità allora per permettersi una rubrica sui loro fumetti in più per vendere le loro prossime uscite. Avevi anche una pagina intera che pubblicizzava gli abbonamenti a quel tempo.

Quelle anteprime dei disegni funzionavano bene per dare una rapida impressione delle tendenze del giorno (di nuovo, qualcosa che sembrava in lavoro di Joe Mad), nonché i personaggi che erano in gioco in quel momento.


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Tutte cose che non si vedono più nei fumetti di oggi.

Essere un fan di fumetti è sia eccitante che frustrante, non è vero?


Fonte: Pipeline On CBR
Traduzione: SabreTooth


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