Jason's School, Intervista a Jason Aaron

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The Lawyer
view post Posted on 31/1/2012, 18:13 by: The Lawyer

PontifeX MaXimus del Sacro Culto di Chris Claremont & Grant Morrison

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X-INTERVIEW
JASON'S SCHOOL
Intervista a Jason Aaron



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È una grande periodo per Jason Aaron.
Ci sono ben cinque fumetti scritti da lui — le testate Marvel Wolverine and the X-Men, Wolverine, PunisherMax e Incredible Hulk, più il numero 55 della sua lunga serie Vertigo, Scalped.

Abbiamo parlato con Aaron di tutto questo e dei grandi cambiamenti nella sua carriera – il suo periodo su Wolverine terminerà nel prossimo futuro, e PunisherMax e Scalped si avvicinano entrambi alla loro conclusione programmata; in più è uno dei cinque scrittori del prossimo evento del 2012 Vendicatori vs. X-Men.

Wolverine and The X-Men, che ha concluso la sua prima storia in tre parti lo scorso mese, ha avuto uno dei debutti meglio accolti del 2011.
La Scuola Jean Grey per l’Istruzione Superiore di Wolverine — potete perfino seguirla su Twitter — è stata alla fine fondata (nonostante i migliori sforzi del nuovo Club Infernale), Quentin Quire sta facendo sentire la sua presenza, l’Uomo Ghiaccio sta scatenando i suoi poteri (e baciando Kitty Pryde) e il disegnatore Nick Bradshaw arriva questa settimana per realizzare il numero 4.

Stanno accadendo grandi cose dalla parte di Logan della divisione post-Schism, e Aaron parla di questo e altro qui sotto.

D: Jason, la reazione a Wolverine and the X-Men finora è stata più o meno universalmente positive. Hai monitorato le reazioni dei fan?
Jason Aaron:
Mi ha davvero emozionato la reazione che ho ottenuto. È un distacco, penso che sia un albo riverente verso la storia degli X-Men, ma allo stesso tempo che cerca di fare qualcosa di un po’ diverso. È un tono molto diverso da quanto ho visto da diverso tempo negli X-Men.
Volevo fare qualcosa che fosse divertente alla resa dei conti. Penso di aver creato una buona miscela con gli albi degli X-Men al momento. Penso che il mio albo sia molto diverso dall’Uncanny X-Men di Kieron [Gillen], che è molto diverso dall’Uncanny X-Force di Rick [Remender], e dagli altri albi che ci sono ora. Penso che abbiamo ottenuto una buona miscela, in cui si può prendere diversi albi X e avere diversi tipi di storie ambientante nell’X-universe.

D: Parlando di tono, l’albo è apparso più leggero di quanto mi sarei aspettato, non solo a confronto con altri albi degli X-Men ma anche con il tuo lavoro precedente. La vedi allo stesso modo?
Aaron:
Penso sia più vicino ad Astonishing Spider-Man and Wolverine; di sicuro molto diverso da PunisherMax o da alcune delle cose di Wolverine che ho fatto. L’arco più recente di Wolverine che ho concluso era dello stesso tipo: grandi folli idee, un po’ matto e si spera molto divertente.
Wolverine and the X-Men non sarà un albo stupido. Non è una presa in giro. Ci saranno sempre momenti emotive e archi dedicati ai personaggi, ma si spera che alla fine della fiera dia qualcosa di più divertente di molti altri albi degli X-Men che abbiamo visto nel corso degli anni, che a volte si prendono molto sul serio.

D: E riprendendo da quello che hai detto prima sul fatto che l’albo è riverente nei confronti della storia, i primi tre numeri erano davvero pieni di accenni riguardo quasi ogni era degli X-Men, dalla Covata agli Shi'ar a Krakoa e perfino a Doop come segretario della scuola. È stato deliberato, o la storia si è in qualche modo sviluppata così?
Aaron:
È più o meno come ho messo assieme l’albo. Ho potuto scegliere tutte queste diverse ere degli X-Men che mi piacevano. Non è il primo arco, è davvero la missione dell’albo andando avanti. È una specie di miscela di tutte queste diverse ere. Qui abbiamo un po’ degli X-Men originali, quindi ecco i collegamenti alle storie originali di Lee e Kirby. E poi abbiamo uno dei mutanti più nuovi, Idie, da Generation Hope — e davvero tutto quello che c’è nel mezzo.
È questo che voglio continuare a fare andando Avanti. Ho iniziato a leggere gli X-Men verso il “Massacro Mutante”, i giorni di Chris Claremont e John Romita Jr. Ho continuato più o meno da allora. Solo in seguito sono tornato indietro e ho letto le cose di Claremont e [John] Byrnef, e Claremont e [Dave] Cockrum, Paul Smith e tutto il resto. Nono ho necessariamente una formazione ideale di X-Men. A volte se ce l’hai, quando prendi in mano quell’albo vuoi provare a ricrearla. Se stessi scrivendo New Teen Titans per la DC, probabilmente assomiglierebbe alla formazione di George Perez e Marv Wolfman. Per gli X-Men, non ne ho una, e non volevo farlo. Mi piace l’idea di poter mescolare personaggi di tutte queste ere diverse.
Arriveranno altri personaggi nel numero 4 — se avete letto i numeri più recent di Uncanny X-Force, probabilmente riuscite a immaginare chi siano.

D: Ovviamente i primi tre numeri erano per definire la scuola. Andando avanti, vedremo di più delle classiche dinamiche da gruppo di supereroi per gli X-Men, o il tutto sarà sempre incentrato sulla scuola?
Aaron:
Sarà un misto, più o meno come il cast. Il cast è fatto quasi in parti uguali di X-Men e studenti. Penso ci siano circa sei membri dello staff principali, e circa lo stesso numero di studenti, su cui ci concentreremo. Sarà un po’ di entrambi. Non sarà come il gruppo classico di Claremont e Byrne, dove l’ambientazione era la scuola ma non aveva davvero molto a che fare con la vita scolastica — si trattava degli X-Men che andavano fuori e vivevano delle avventure. Vedremo anche questo, ma anche molte cose incentrate sulle tribolazioni di Wolverine e dei suoi che tentano di gestire la scuola, e su cosa stanno passando i ragazzi. E a volte le due cose convergeranno.
Il prossimo arco, che inizia nel numero 5, avrà tre storie in una sola volta: una avviene fuori della scuola, una nella scuola, e la terza nel corpo di uno degli X-Men.

D: Ci sono state molte cose interessanti sui personaggi nei primi tre numeri, specie per l’Uomo Ghiaccio. Sembra che altri personaggi gli abbiano detto per anni che non sfruttava il suo pieno potenziale, a livello di poteri — ricordo che da ragazzo ho letto Uncanny X-Men 314, nel 1994, in cui Emma Frost assumeva il controllo del corpo di Bobby — e tu te ne sei davvero occupato a testa bassa nel numero 2. Continueremo a vederlo procedere in quella direzione?
Aaron:
Sì, decisamente. Non è stata una tantum. Sono un grande fan dell’Uomo Ghiaccio, e mi sentivo nello stesso modo. Abbiamo visto vari momenti nella sua vita in cui sembrava accennare al suo grande potenziale, e al fatto che il suo potere sia illimitato, e sia un mutante di livello omega, ma non sempre c’è stato un seguito. Volevo definirlo chiaramente come uno degli X-Men di punta nel corso di questo, e sarà un obiettivo anche procedendo. Non lo si può fare in una sola scena. Mi sono divertito molto con quella scena, ma è solo l’inizio. Continuerò a provare a sviluppare l’Uomo Ghiaccio – non solo in termini di potere, ma ovviamente abbiamo accennato in quella scena al fatto che potrà esserci un certo interesse romantico tra lui e Kitty, quindi è qualcosa che continuerà ad essere esplorato. Ci sono molti grandi piani per l’Uomo Ghiaccio quest’anno.

D: Un altro personaggio che ha avuto molto spazio nel primo arco è stato Quentin Quire, che essenzialmente è stato quasi il secondo personaggio principale nell’albo dopo Wolverine. Hai scritto il personaggio sin da Schism — cosa ha motivato il ruolo espanso di Kid Omega?
Aaron:
È di sicuro uno dei personaggi che mi piace di più scrivere. L’arco che inizia nel numero 5 contiene molto Quentin Quire. Wolverine e Quentin Quire assieme in effetti. Quei due assieme sono molto divertenti da scrivere.
Di certo nei piani che ho per gli studenti alla scuola, Quentin Quire sarà in primo piano. Nel numero 4 abbiamo qualche accenno al futuro, e a quello che ha in serbo per alcuni dei nostri nuovi studenti — la direzione che viene mostrata per molti di loro potrebbe essere sorprendente in qualche modo. Questo non significa necessariamente che è così che andrà a finire, ma più o meno mostra dove potrebbero essere diretti. Sono emozionato all’idea di esplorare il futuro con tutti questi studenti, soprattutto Quentin, che è stato uno dei miei personaggi preferiti fin dall’era di Morrison. Ho odiato che sia stato abbandonato su uno scaffale e usato pochissimo da allora, facendo molto poco. Volevo riportarlo al punto in cui era nell’arco “Rivolta da Xavier”, ma non rimarrà quell’esatto ruolo monocorde. C’è una direzione, e di certo continuerà a crescere e svilupparsi andando avanti.


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D: ... e con il numero 4 di questa settimana, arriva Nick Bradshaw ai disegni, dopo aver disegnato le immagini promozionali di "Regenesis".
Aaron:
Già, Nick Bradshaw disegna il numero 4, che è una storia singola, e poi l’arco successive, i numeri da 5 a 7.

D: Chris Bachalo è ovviamente difficile da seguire, ma dovrebbe essere interessante vedere cosa farà Bradshaw nei suoi numeri.
Aaron:
Fin dall’inizio [l’editor senior della Marvel] Nick Lowe ha stabilito che Chris e Nick sarebbero stati i nostril due uomini, e che si sarebbero scambiati a turno, quindi il piano è sempre stato questo. Chris è favoloso, è difficile succedergli, ma penso che il pubblico sarà davvero sorpreso dal lavoro di Nick. Se non sapete chi sia, penso che vi farà saltare in aria. Anche se avete seguito i suoi lavori recenti, penso che stia davvero migliorando alla grande. I disegni di questo albo sembrano migliorare numero dopo numero, e questo con me che gli lancio ogni genere di cosa folle, e lui riesce a farla.


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D: Jason, Wolverine # 300 è uscito, ed è stato detto che sei al tuo ultimo arco per l’albo, ma a questo punto sappiamo quanti numeri ti restano?
Aaron:
Di sicuro non è ancora stato annunciato, ma questo è il mio ultimo arco, e poi avrò un ultimo numero per chiudere tutto.

D: Ormai sono anni che scrivi Wolverine, e ora che la tua gestione del suo albo solitario sta per concludersi, ci sono delle storie che hai scritto o contributi al personaggio di cui sei particolarmente fiero?
Aaron:
Sono felice di tutto quello che ho potuto fare. Si è allungato nel corso di dieci o undici anni, con alcuni speciali, miniserie e tre diverse serie regolari.
Se dovessi dare una preferenza in termini di una storia specifica, forse quella che ho fatto con Howard Chaykin, che era autoconclusiva, Wolverine 56. È stata molto divertente, ed è stata davvero la mia prima grande storia di Wolverine story. Axel Alonso me la diede per dimostrare cosa potessi fare con Wolverine. Quella storia mi ha portato a tutte le cose che ho fatto con Wolverine. Poi il lavoro con Ron Garney — da "Get Mystique" al lavoro su Arma X; è stato tutto un vero spasso.

D: Sabretooth appare in Wolverine 300, e fa anche un’apparizione a sorpresa alla fine di Wolverine and the X-Men 3 — queste due apparizioni sono collegate in qualche modo?
Aaron:
Sono separate. È stata davvero una specie di coincidenza il fatto che siano uscite nella stessa settimana. Io le ho scritte separatamente, forse a distanza di qualche mese. Di certo Sabretooth farà parte di quello che accadrà in Wolverine and the X-Men andando Avanti, ed ha una grande parte di questo arco conclusivo di Wolverine. È un arco che gli da in qualche modo un nuovo status quo, una nuova missione, e lascio a Jeph Loeb dirvi come sia tornato dalla morte.


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D: Passando ad altri tuoi lavori, Incredible Hulk raggiunge il numero 4 questo mese. Ha debuttato assieme a Wolverine and the X-Men, ma sono albi molto diversi — abbiamo parlato del tono divertente di Wolverine and the X-Men, ma Incredible Hulk è stato molto più serio, e ha zoomato quasi solo su Hulk e Banner, mentre Wolverine and the X-Men ha un cast enorme. Come scrittore, è difficile lavorare su due albi molto diversi nello stesso tempo?
Aaron:
Mi è sempre piaciuto farlo. Mi sono divertito a miscelarli da progetto a progetto, e a volte nello stesso albo da arco ad arco. Mantiene le cose molto più interessanti. Al momento ho cinque albi in uscita — se tutti avessero gli stessi ritmi sarebbe molto monotono. Ma saltando da Hulk a Scalped a Wolverine and the X-Men, puoi esercitare molti muscoli diversi.
In Hulk, il tono è — non so esattamente quale sia. Penso che a volte si avvicini al mio lavoro su Ghost Rider, e poi è un po’ folle ed esagerato, alter volte piuttosto serio e oscuro. Penso che continuerà a passare in quei territori andando avanti.

D: L’arco iniziale si intitola "Hulk vs. Banner", e sembra che nel numero 4 vedremo davvero uno scontro tra Hulk e Banner, è corretto? [Nota di Newsarama: questa intervista si è tenuta prima dell’uscita di Hulk 4.]
Aaron:
Nel corso dell’intero arco li vedremo fare a testate. La Mad Squad, questo gruppo di scienziati pazzi/cacciatore che è apparso nel primo arco, è coinvolta. Vedremo anche dei flashback di come Hulk e Banner siano stati separate per cominciare, e poi scopriremo chi sia il responsabile.

D: C’è in uscita anche Avengers vs. X-Men, e tu sei uno dei cinque scrittori della serie. Cosa puoi dirci del processo di scrittura assieme a quattro altre persone?
Aaron:
La storia è stata sviluppata nell’arco di — buon Dio, neanche ricordo più per quanto tempo. Ne abbiamo parlato per molti mesi, e in parecchi ritiri. A un certo punto c’è stato un ritiro in cui c’eravamo solo noi cinque con i nostri editor, solo per parlare di Avengers vs. X-Men.
La storia è stata sviluppata e definite da tutti noi nel corso di diversi mesi, e ci siamo semplicemente scambiati i numeri. Brian fa il numero 1, io il 2, e continuiamo a scambiarci da lì.

D: Ed è stato annunciate di recente l’albo AvX: VS, in cui tu e Adam Kubert vi riunite per uno scontro Iron Man/Magneto.
Aaron:
È stato molto divertente. Quando ho scritto Avengers vs. X-Men 2, l’albo avrebbe potuto essere di sessanta pagine e ancora non sarei riuscito a metterci dentro tutti gli scontri. Quando fai un albo chiamato Avengers vs. X-Men, vuoi dare ai lettori, in un certo senso, esattamente quello che si aspettano. Vuoi vedere quelle icone scontrarsi. VS pensavo fosse un’idea folle, ma in qualche modo geniale. Dare più spazio a quegli scontri, fare un intero albo che non è altro che battaglie. È sempre uno spasso lavorare con Adam. Spero che questo sia lo scontro tra Iron Man e Magneto che definirà lo standard per tutti gli scontri Iron Man/Magneto.

D: Quindi con entrambi i tuoi albi per un pubblico maturo — PunisherMAX e Scalped — che terminano, stai lavorando su nuovi progetti, per grattare in qualche modo quel prurito? Specie dal lato degli albi di proprietà degli autori, con Scalped verso la conclusione?
Aaron:
Di sicuro. Già, sono occupato, ma ora sono più occupato di quanto lo sarò tra un paio di mesi, probabilmente. Con il Punitore ho finito, ho quasi finito con Wolverine, quasi finite con Scalped. A quel punto rimarrò con Wolverine and the X-Men, Hulk e Avengers vs. X-Men, e non è che debba scriverne tutti e dodici i numeri. Il mio carico di lavoro cambierà drammaticamente, e a parte questo, finché sono nel mondo del fumetto voglio fare albi di proprietà degli autori. Di sicuro sentirete del mio nuovo progetto quando si avvicinerà la chiusura di Scalped. Sarà qualcosa sullo stesso genere.
Ma andando Avanti, sono emozionato dall’idea di fare albi completamente nuovi e diversi. Proprio come abbiamo detto — mi piace miscelare le cose nel mio lavoro, e voglio continuare a farlo.

D: È un momento piuttosto interessante della tua carriera questo, con molti albi di lunga durata che terminano e nuovi che iniziano.
Aaron:
Sarà un anno strano. Ho quegli albi che finiscono — Wolverine e Scalped che ho quasi letteralmente scritto per tutto il tempo in cui ho lavorato nei fumetti. Una volta arrivati al punto in cui entrambi saranno conclusi, questo sarà il mio primo anno nei fumetti in cui non scriverò nessuno dei due. Sarà strano. Avrò ancora Wolverine and the X-Men in cui potrò giocare con Wolverine, ma ovviamente sarà un albo molto diverso in termini di tono. Ma sono emozionato. Probabilmente sarò triste quando Scalped sarà concluso, e mi render conto che non scriverà più di quei personaggi, o lavorerò più con quello stesso gruppo creative dopo. Ma per ora sono ancora emozionato per il fatto di portare quella storia a conclusione, e si spera concluderla bene e su una nota alta, e poi passare a quello che segue.
Mi sento ancora piuttosto nuovo nel gioco. Mi fa piacere come è andata la mia carriera, e il punto in cui sono, ma probabilmente qualunque scrittore ti dirà che il meglio deve ancora venire. È questo il modo in cui sto ancora approcciando la cosa. Sono estasiato dalla reazione ottenuta da Scalped, ma mi emoziona passare ad altro.

D: E poi Avengers vs. X-Men deve essere un’esperienza del tutto diversa per te, dato che non solo è la tua prima serie “evento” di questa importanza, ma è anche qualcosa su cui lavori con altri quattro scrittori.
Aaron:
Oh, sì, completamente. Sono stato in precedenza ai ritiri della Marvel, sono stato nella stanza in cui dei tizi parlavano dei loro eventi, ma non sono mai stato davvero coinvolto a questo livello. E anche allora, questo è diverso, ovviamente, dagli eventi a memoria recente. Di solito si tratta di qualcuno che scrive un albo che vuole scrivere, e qui siamo in cinque. Se avessi preso uno di noi e gli avessi dato questo albo, avresti ottenuto una storia diversa. Quindi quando metti cinque persone assieme, chi sa con cosa verranno fuori? È stato emozionante, una sfida, e un’esperienza folle per tutto il tempo.


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Fonte: Newsarama.com
Traduzione: CMT
 
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