X-Nick, Intervista a Nick Bradshaw

« Older   Newer »
  Share  
The Lawyer
view post Posted on 17/3/2012, 17:14 by: The Lawyer

PontifeX MaXimus del Sacro Culto di Chris Claremont & Grant Morrison

Group:
Administrator
Posts:
20,939

Status:


X-INTERVIEW
X-NICK
Intervista a Nick Bradshaw




wxm6acut





Per colore che leggono l’innegabilmente divertente Wolverine and the X-Men della Marvel, la serie scritta da Jason Aaron che è stata lanciata lo scorso autunno sulla scia di "X-Men: Regenesis", avete senza dubbio notato i disegni “Art Adams incontra J. Scott Campbell” di Nick Bradshaw nell’arco attuale.

Chi vede il suo lavoro per la prima volta in questo albo di alto profilo, potrà vedere Bradshaw come una sorta di successo improvviso, ma come il disegnatore ci dice non è questo il caso, dato che ha scalciato in giro nell’industria del fumetto ormai per anni, avendo quasi abbandonato a un certo punto la sua aspirazione a favore del suo lavoro quotidiano nei giochi.

Abbiamo parlato con Bradshaw delle sue influenze artistiche oltre ad Adams e Campbell, del suo inizio sulla serie della Dynamite Army of Darkness, del lavoro con Jason Aaron, seguendo il disegnatore iniziale di Wolverine and the X-Men Chris Bachalo, e dei suoi piani futuri dopo l’attuale arco dell’albo. In più, grazie alla Marvel, stiamo presentando quattro pagine in esclusiva di Bradshaw tratte da Wolverine and the X-Men di Marzo.

D: Nick, cominciamo più vicino possibile all’inizio — tu vieni visto come un relativamente nuovo arrivato per la Marvel, ma hai lavorato nei fumetti già per alcuni anni, almeno da Army of Darkness alla Dynamite a partire dal 2004 o giù di lì. Scendendo in dettaglio quanto vuoi, cosa puoi dirci di come sei entrato nell’industria del fumetto?
Nick Bradshaw:
Beh’, inizialmente, appena uscito dal college ho tentato di autopubblicarmi con un amico, cosa che è fallita... spettacolarmente. Eravamo alquanto giovani, disorganizzati; avevamo imparato molto ma dovevamo imparare di più.
Quindi ho infestato alcuni forum di disegno per un po’, postando disegni per avere opinion e consigli. C’erano davvero dei grandi disegnatori che potevi trovare su quelle pagine e lavoravano nel fumetto, o cercavano di entrarci. In effetti Mike Wieringo mi mandava dei responsi per e-mail su alcune cose messe online, era piuttosto sorprendente. Ho potuto lavorare a questa piccola storia di zombie per la Digital Webbing con Eric Powell e ad alcune copertine per un albo chiamato Zombie Highway, sempre pubblicato da loro — tutte piccole cose da indipendenti all’epoca, comunque molto divertenti.
Ma penso siano stati un paio di disegni amatoriali di Army of Darkness quelli che mi hanno fatto notare, e alla fine assumere per quella serie. È stata una di quelle cose dell’essere al posto giusto nel momento giusto. Quando Nick Barrucci mi ha chiamato e offerto il lvoro pensavo fosse uno scherzo all’inizio. Ed è stato grandioso che il mio primo vero albo complete fosse basato su una serie di film che amavo davvero come fan.

D: Hai lavorato su un paio di serie delle Danger Girl, e ci sono decisamente elementi di J. Scott Campbell nel tuo stile, oltre ad Art Adams. Chi conti tra le tue influenze? Qualcuno che potrebbe sorprendere il pubblico, giudicando dal tuo stile?
Bradshaw:
Be’, hai preso subito in pieno le prime due, ma studio anche molto Ed McGuinness, Mike Wieringo, Wally Wood, Alex Toth, un sacco di Don Bluth e Glen Keane dall’animazione, se vedi un tema ricorrente di artisti in stile cartone animato. Per la narrazione ricerco molti film, molto Carpenter, Bava, Argento, Leon; tanti registi italiani. Horror, western e gialli sono i migliori, soprattutto perché decono usare strumenti di narrazione per avere il maggior effetto, inquadrature esagerate, ritmo. Il modo migliore per imparare queste cose.

D: Che progetto ti è valso l’attenzione della Marvel? Lavorare per loro è sempre stato un tuo obiettivo?
Bradshaw:
Di nuovo penso di essere stato solo fortunate. Stavo lavorando allegramente al mio lavoro quotidiano nei giochi; avevo provato i fumetti e non mi sentivo pronto all’epoca. Ci tenevo dentro un piede con qualche copertina o storia breve. Pregavo Jim [McLauchlin] di The Hero Initiative di passarmi qualche copertina vuota per le loro aste solo per poter disegnare qualche bel personaggio, e ,lui era sempre felice di accettare. Avevo fatto Hulk 100, copertine di Archie, JLA e Wolverine 100, e penso sia quella che Nick Lowe ha notato e per cui mi ha invitato a fare qualche lavoro di copertina. Posto giusto al momento giusto. Lavoravo con un grande studio di gente all’epoca, ma mi mancavano i fumetti e colevo tornare a provarci di nuobo... e di nuovo ero al posto giusto nel momento giusto.

D: Quanto eri un fan della Marvel crescendo? E più specificamente, visto quanto materiale degli X-Men hai illustrato di recente, quanto ti piacevano gli X-Men prima di questi lavori?
Bradshaw:
Un enorme fan della Marvel Amavo Rom: Spaceknight, Hulk, i Difensori. Mia madre un Natale mi regalò questa scatola arancione con qualcosa come cinquanta diverse testate Marvel dentro, mi fece interessare ai Fantastici Quattro, X-Men, Nuovi Mutanti. L’Uomo Cosa e The 'Nam erano due dei miei preferiti in cui scoprii Mike Golden. X-Men era un albo a cui più o meno arrivai leggendo Wolverine. Ho letto gli X-Men soprattutto negli anni 90 ma poi sono tornado indietro su tante delle vecchie cose di Claremont con Byrne.

D: Wolverine and the X-Men è stato uno degli albi meglio accolti delle nuove serie di X-Men negli anni. Come è stato lavorare con Jason Aaron su questa testata?
Bradshaw:
Di solito mi facevo mandare un pacco dalla DC a casa dei miei perché io e la mia ragazza lavoravamo tutto il giorno e non potevamo esserci per firmare. Scalped è stato uno dei primi albi per cui ho dovuto lottare con mio padre ogni mese se arrivava prima lui al pacco. A entrambi piaceva moltissimo. Per cui quando mi è stato detto che avrei lavorato con Jason su Wolverine and the X-Men, ero un po’ in ansia (come se l’idea di arrivare dopo numeri disegnati da Bachalo non fosse stata sufficiente a intimidirmi). Mi sentivo un po’ fuori posto a lavorare su un progetto con lui perché la prima impressione che avevo avuto del suo lavoro era molto matura e intensa, e il mio stile è l’opposto di qualunque cosa si possa trovare in albi come Scalped. Quando ho letto le prime sceneggiature che ho avuto, sapevo che stavano cercando me. Era una divertente grande avventura, potevo farla. Sono stato piacevolmente sorpreso di vedere una cosa del genere venire da Jason. Ha colpito ogni singolo gene da geek del mio cervello. È tutto lì, me la sto spassando, disegnare ogni pagina è stata una gioia.


wxm6bwxm6a




D: In Wolverine and the X-Men stai disegnando un cast enorme, e frequentemente delle scene che mostrano cose come enormi sciami di alieni. Disegnare un gran numero ti personaggi ti riesce facile? (Ne hai disegnati un paio di dozzine nelle anteprime di Regenesis, dopo tutto).
Bradshaw:
Facile? No. Divertente? Assolutamente... amo quando mi danno una scena scritta così bene in dettaglio che posso scatenarmi e fare quello che faccio. Amo disegnare alieni, navi, strane cose da “Fumetti classici” e tanti personaggi noti quanti riesco a farne.

D: Cosa c’è per te dopo l’attuale arco di Wolverine and the X-Men, che si conclude con il numero 7? Il piano è che ti alterni con Chris Bachalo?
Bradshaw:
Spero che Nick Lowe e i ragazzi mi lasceranno restare nei dintorni, ho apprezzato questo gruppo e l’albo davvero molto. Ho ancora due numeri da fare e penso che mi lasceranno alternarmi con Chris su questa serie finché ci sono.

D: E ora una parola dal senior editor della Marvel Nick Lowe:
Lowe:
Nick non andrà da nessuna parte e gli altri editor dovranno strapparmeno dale grinfie su Wolverine and the X-Men.



wxm6cv




Fonte: Newsarama.Com
Traduzione: CMT
 
Top
0 replies since 17/3/2012, 17:14   375 views
  Share